martedì 27 dicembre 2011

Kauto è leggenda. A lui il King George Chase VI, per la quinta volta

Kauto Star (Village Star), è nella leggenda. Ma non serviva la quinta vittoria nel King George Chase VI G1 a Kempton per dimostrarlo, perché lui, con i suoi 11 anni, ha scandito almeno 8 anni di corse in pista per dimostrare tutta la sua immensità. Ecco, in fondo il vero ed unico rammarico è quello che l'Italia ha pensato bene di non mostrarlo in tv, quando in realtà sarebbe stata l'unica cosa da far vedere nel giorno di Santo Stefano, dalle nostre parti. Un duello, nelle previsioni, con quel Long Run (Cadoudal) che era, tra l'altro, il sale di un duello che sembrava si corresse su un altro pianeta. 
Da loro, il Boxing Day è una giornata densa di tradizione, e siamo sicuri che gli smanettoni più scaltri non hanno perso un salto del Kauto campione, ieri pomeriggio, per un popolo che pensa che le corse dei cavalli siano uno spettacolo eccezionale che vale una cifra di soldi scommessi su chi, secondo la concezione di "appassionatoscommettitoreamantedelle corsenelsuocorollario", può essere il più forte. 
Da noi, evidentemente no, rinchiusi nel nostro "scommettificio" numerico che non vale più una cicca, o perlomeno così sarà. Nel senso, posso anche aver perso, ma resta nella retina la forza e allo stesso modo la potenza di un cavallo a cui, a tutto merito, verrà dedicata una statua ad Haydock, dove ha lasciato impresso nella memoria collettiva quei salti, e quel senso di  appartenenza ad un altro mondo. Questa è cultura ippica, che racchiude nel suo insieme tutta una serie di ragionamenti. Tornerà mai, quell'ippica che personalmente ho sfiorato ma che rivive nei racconti delle persone che professionalmente ho accanto? L'ottimismo è solo generazionale, ma nulla al confronto con la realtà dei giorni moderni che non lascia spazio al futuro ippico, ma quello vero. Delusione postnatalizia? Sicuramente. 
Ma parliamo allora del bello e di ciò che ha combinato Kauto, parte integrante di un qualcosa che con il carisma di Paul Nicholls e l'arte di Ruby Walsh, formano un mostro a tre teste. Hanno vinto con la perfezione dell'orologio che ha scandito i secondi (o i salti) in maniera impeccabile su quel temibile steeple. E Kauto ha cancellato un altro primato, quello stabilito alla fine degli anni ottanta (1990) dallo straordinario e indimenticato Desert Orchid (Grey Mirage) ottenuto a quasi 10 anni di età. Bello, anche per la straordinaria fisicità di un mestiere che logora..solo chi non si può permettere di ammirare un cavallo di 11 anni che salta con la maestria e la furbizia degna di un volpone. Bravo Kauto, regalaci sempre emozioni così, magari proprio a Cheltenham il 16 Marzo 2012 (quando da noi, chissà se si correrà) c'è la Gold Cup G1 dove il giovane (6 anni in 7) Long Run, è ancora il favorito.
Il video degli ultimi salti del King George Chase VI (ripresi da telecamera amatoriale di un appassionato davanti la tv) lo trovi qui: http://www.youtube.com/watch?v=Um9thCRU3aE , mentre il video intero di oltre 6,30min lo trovi cliccando qui: http://www.youtube.com/watch?v=tcZ9ooQdzLo

lunedì 26 dicembre 2011

Orfevre vince anche l'Arima Kinen. Storia di un campione non appariscente, ma veloce come il vento

Adesso non ci sono più dubbi, se mai qualcuno potesse sollevarne dopo una stagione del genere, su chi sarà il cavallo dell'anno in Giappone. Sotto l'albero di Natale il sauro Orfevre (Stay Gold) ha trovato un Arima Kinen storico, e non solo per come è maturato. Questo ha il nome di un Orafo, ma picchia come un fabbro, riprendendo il profilo tracciato da Franco Raimondi nei giorni scorsi, ed anche nel catino di Nakayama (contrario alle sue attitudini di attendista e gran progressione dalla coda), di fronte ad oltre 100,000 Giapponesi eccitati dall'evento di Natale, ha tirato fuori una prestazione sopra le righe, da cavallo veramente buono, anche se poco appariscente nei modi. Già, lui che corre da dietro ha anticipato le mosse sotto il braccio armato di Kenichi Ikezoe ed ha risposto per le rime ai vari Victoire Pisa (Neo Universe) e Buena Vista (Special Week) prima, e a Tosen Jordan, Hiruno d’Amour, e dopo, prima di emergere definitivamente su To the Glory (King Kamehameha) ed Eishin Flash (King's Best), rimasti a lottare per le piazze. 
Lo ha fatto con disinvoltura volando dall'esterno del gruppo, con azione fluida ma non eccessivamente lucente, concludendo gli ultimi 600 metri in 33.3 e il km finale in 1:03.8. Proprio le similitudini nei giorni scorsi con Deep Impact (Sunday Silence) avevano fatto pensare di un Orfevre buono si, ma non abbastanza nei paragoni con l'altro campione dei Yoshida. Ed invece c'è riuscito, strapazzando tre anni ed anziani, in quella che è la corsa più attesa in Giappone. Lo stesso Deep Impact arrivò all'evento da vincitore di Triple Crown Giapponese, ma non riuscì nell'impresa di agganciare il fuggitivo Heart's Cry (Sunday Silence). Orfevre ha vinto l'Arima Kinen a tre anni e dopo esser sbocciato un filo tardi, per esser un campione. Debuttò vincendo, quello si, e la prima prova di Gruppo vinta sono state le Spring Stakes G2 il 26 Marzo scorso, quando il Giappone era ancora scosso per il terribile terremoto che ha sconvolto il Sol Levante. Dopo quella, cinque vittorie consecutive a cominciare dal Satsuki Sho G1, la prima classica, sui 2000 metri di Hanshin post emergenza, rispetto alla corta retta di Nakayama. Poi, il Derby (Tokyo Yushun) G1 sul pesante, nonostante i dubbi, ma risolvendo come al solito dopo scatto dalle retrovie (con un pò di traffico), e infine il St Leger (o Kikuka Sho G1) dopo un rientro passeggiante in G2. La bontà delle linee lo ha posto in evidenza, saltando di netto la Japan Cup dove il coetaneo Win Variation (Heart's Cry) è arrivato 5° a ridosso. Maturo tardi, si direbbe, come dice a dirla tutta anche il pedigree, buono parecchio. Il padre è Stay Gold (Sunday Silence) che corse per ben 50 volte in carriera, vincendo lo Sheema Classic a 7 anni (ai danni di Fantastic Light (Rahy) e l'HK Vase lo stesso anno. La mamma è Oriental Art (Mejiro McQueen) la quale non ha mai vinto nulla di grosso e proviene da una famiglia che non ha mai combinato niente di eccezionale. Ma il primo prodotto di Oriental Art è stato Dream Journey (Stay Gold), fratello pieno di Orfevre ma molto più precoce, tanto da essere il leader dei 2 anni giapponesi nel 2006 e Horse of the Year nel 2009, dopo la vittoria proprio nell'Arima Kinen. Dunque, tutta una linea fresca in divenire.
Yasutoshi Ikee, allenatore tanto di Orfevre che di suo fratello Dream Journey, ha parlato di obiettivi: a lungo termine tenteranno il Prix de l'Arc de Triomphe, ma c'è una possibilità che corra in Dubai in Marzo, nella notte più ricca del mondo. Sapete a cosa mi riferisco.
Il video completo del precorsa e del postcorsa lo trovi qui (10 minuti): http://www.youtube.com/watch?v=cTBGPLgTaA8&feature=share
Quello più essenziale, che dura solo il tempo della corsa lo trovi cliccando qui: http://www.youtube.com/watch?v=eRVmkFFIHuY

venerdì 23 dicembre 2011

Road to Arima Kinen..

In questi giorni siamo a scartamento ridotto, ma non mancheremo di parlare degli eventi della settimana. Il giorno di Natale si corre l'Arima Kinen G1 a Nakayama, la corsa che più di ogni altra in Giappone è sentitissima e rappresenta quello che significa il Kentucky Derby G1 per gli USA, la Melbourne Cup per l'Australia e l'Arc de Triomphe in Francia. La cosa divertente è che parte integrante della disposizione dei corsa è costruita dagli appassionati che decidono sottoforma di voto chi vorrebbero corresse. C'è un po di tutto in campo, il meglio del meglio che si poteva raccogliere nel periodo con in campo due vincitori di Japan Cup G1, un vincitore di Dubai World Cup G1 e il vincitore della Triple Crown giapponese. Buena Vista (Special Week), la recente vincitrice di Japan Cup, Rose Kingdom (King Kamehameha), che l'ha battuta lo scorso anno quando la femmina venne retrocessa. Sarà la sua ultima, per Buena Vista intendiamo, che poi andrà in razza probabilmente. C'è anche Mirco Demuro in sella a Victoire Pisa (Neo Universe), con il quale ha conquistato una storica Dubai World Cup G1 e tenterà il bis nell'Arima Kinen vinto lo scorso anno. Ci sarà il triple crown winner Orfevre (Stay Gold) il quale ha riportato il Satsuki Sho, il Tokyo Yushun ed il Kikuka Sho. Non sarà Deep Impact (Sunday Silence), per i modi meno sfacciati, ma di fatto è un campione e come tale andrà rispettato. Sarà un bell'Arima Kinen, seguitelo con noi. Di lato, i protagonisti della prova. 

mercoledì 21 dicembre 2011

Appello al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio ed ai Ministeri dell'Economia e Finanze, delle Politiche Agricole, dello Sviluppo Economico e del Lavoro e Politiche Sociali

Siamo arrivati alla resa finale: lo Stato taglia 100 milioni di euro e mette l’ippica italiana nelle condizioni di dover chiudere. La recessione in corso ci ha abituati a vedere sui telegiornali lavoratori e sindacati che si battono, spesso con l’appoggio della popolazione, contro la chiusura di fabbriche a difesa dei posti di lavoro, anche di poche centinaia di lavoratori. 
Nel nostro caso sono in ballo migliaia e migliaia di persone che saranno a breve senza lavoro, con effetti disastrosi anche sull’indotto. 
Non si tratta di una crisi di aziende private che chiudono per errori propri, ma è lo Stato che fa fallire l’ippica, mette sul lastrico migliaia di famiglie e manda al macello oltre 15mila cavalli privilegiando giochi d’azzardo pericolosi per i giovani e le loro famiglie. 
Lo Stato, dopo aver gestito in maniera distruttiva le scommesse ippiche attraverso l’AMMINISTRAZIONE AUTONOMA DEI MONOPOLI DI STATO (A.A.M.S.), ha deciso di non sostenere più il settore.
Non si chiede un contributo per un settore in crisi, come impropriamente si vuol far credere, ma di un oggettivo risarcimento per i danni provocati dalla politica dissennata di AAMS e di un riconoscimento e una remunerazione per aver costruito sulle reti di distribuzione delle scommesse ippiche buona parte del grande sviluppo del “GIOCO PUBBLICO” che chiuderà il proprio bilancio 2011 con oltre 80 miliardi di Euro di movimento (di cui circa 11 per l’erario). 
Ultimo segnale di una precisa strategia distruttiva del nostro mondo, lunedì scorso il Ministero dell’Economia ha avuto il coraggio di autorizzare le scommesse sulle corse virtuali realizzate con i computer quale prodotto sostitutivo dell’attuale competizione sportiva. 
Al lettore offriamo tre Considerazioni, amareggiati di dover chiedere solidarietà per un’attività che è sempre stata finanziariamente autosufficiente prima della gestione AAMS, anche pagando imposte importanti (nel 2011 circa 180 milioni di Euro) e promuovendo l’Italia nel mondo con prestigiosi campioni quali Ribot, Tornese, Molvedo, Delfo, Ramonti, Falbrav, Varenne e tanti altri: 
1° CONSIDERAZIONE
E’ possibile che lo Stato, che incasserà nel 2012 circa 12 miliardi di Euro di sole imposte dal “GIOCO PUBBLICO” sfruttando le reti ippiche e boicottando le nostre scommesse, non trovi risorse adeguate per non far fallire l’ippica italiana, attività di prestigio della nazione e di infinita valenza per un mondo agricolo in costante difficoltà e di grande valore socio-culturale che dà lavoro a migliaia di famiglie?
2° CONSIDERAZIONE
È possibile che lo Stato non senta la necessità di attuare una opportuna azione di governo, per invertire la politica di gestione delle scommesse da ristrutturare, unitamente alla organizzazione delle corse, garantendo un futuro all'intero settore ippico?
3° CONSIDERAZIONE
Come può uno Stato che spesso interviene per salvare l’occupazione in aziende in difficoltà senza averne nessuna responsabilità, avallare la distruzione di diverse migliaia di posti di lavoro e l’eliminazione di 15mila cavalli, ben sapendo che la responsabilità è tutta Sua che attraverso AAMS (Ministero dell’ Economia e delle Finanze) e UNIRE (Ministero dell’Agricoltura) ha gestito gli ultimi 12 anni senza lasciare nessun potere decisionale né agli ippodromi, né alle categorie ippiche?
APPELLO: L’ippica italiana, pur consapevole della drammaticità del momento chiede alle autorità in indirizzo di voler prendere atto della disperata situazione del settore e di impegnarsi perché non venga disperso un patrimonio di lavoro, di sport e di cultura sempre autosufficiente da più di cent’anni.

Duck Feet venduto ad Hong Kong

Un'altra promessa se ne va. Duck Feet (Aussie Rules) ha lasciato qualche giorno fa le scuderie di Cenaia a Pisa presso i Botti, per approdare in una nuova realtà quale quella di Hong Kong. Una vendita per certi versi ragionata, dal fatto che Duck Feet fosse un castrone e dunque non avrebbe potuto partecipare alla carriera Classica, quale naturale obiettivo dopo la vittoria del Berardelli, ma in generale come un prospetto per forza da obiettivi Classici. I Dioscuri hanno fatto un ottimo lavoro con lui ottimizzando il risultato rispetto al costo irrisorio che è stato pagato per lui (£5,500) da Alduino Botti che lo ha pescato tra 550 lotti alle Tattersalls Ireland September Yearlings del 2010. Duck Feet ha vinto 4 corse su 4, tra cui il Vittorio Riva (ex Dado) e appunto Berardelli G3 dove ha battuto i leader della generazione. Nel Riva, ha messo sotto Salure (Sakhee) che poi è andato a prendersi una bella soddisfazione nel Lagardere G1 a Longchamp quest'anno. Troppo buono, forse. Ma non c'era spazio per uno come lui in Italia e dunque ecco arrivare la giusta offerta da HK dove la richiesta per i castroni è altissima, e la formalizzazione e successiva concretizzazione della trattativa stessa. Duck Feet è volato in Inghilterra, dove starà in quarantena prima di prendere il volo definitivo verso un circuito di corse che quest'anno ha già accolto Al Rep (Trade Fair), Cazals (Aussie Rules), Sir Eagles (Diamond Green). Vi terremo informati su come proseguirà la sua carriera e se cambierà nome, com'è consuetudine da quelle parti.
Insomma, saranno contenti tanto Salure (Sakhee) che Lui e La Luna (Nayef), di non trovarselo tra i piedi il prossimo anno. 
Duck Feet come detto è stato acquistato per €5,500 alle Tattersalls Ireland September Yearling Sale, è stato allevato da Kevin e Meta Cullen, e proviene da una famiglia femminile sviluppata proficuamente dal Juddmonte, perchè le cui radici rimandano al campione e stallone Oasis Dream (Green Desert), poi Beat Hollow (Sadler's Wells) e Reefscape (Linamix),e della vincitrice di Poule d’Essai des Pouliches G1 Zenda (Zamindar). Ma non solo, perchè nella famiglia c'è anche la Oaks Winner Wemyss Bight (Danzing Brave), che è la terza mamma proprio di Duck Feet, e madre in prima di Beat Hollow che vinse l'Arligton Million e prima ancora il Grand Prix de Paris. Duck Feet è il secondo foal di Benelux (Zafonic), sorella per 3/4 proprio di Zenda ed Hope (Danzing Brave) che è la mamma di Oasis Dream. Insomma, nel pedigree c'è tanta qualità.

Wayne Rooney uno di noi. Ha comprato due cavalli da corsa

La passione dell'ippica, in Inghilterra, ha sempre stuzzicato la fantasia di personaggi importanti del calcio oltremanica. E così, trascinato nel gorgo dei cavalli da corsa da Michael Owen anche Wayne Rooney ha aperto un conto con l'ippica inglese. Compagni al Manchester United,  prima di lui, e prima dello stesso Rooney, lo stesso Sir Alex Ferguson ha avuto i cavalli, tra cui il fuoriclasse Rock of Gibraltar (Danehill). Ma il calcio inglese ha dato sempre un occhio all'ippica, e tra questi ricordiamo appunto Mick Channon, allenatore per Sir Alex, ma prima "striker" del Southampton e della nazionale inglese che prese la patente di allenatore nel 1990, e tra i suoi proprietari ha avuto anche Kevin Keegan.  Michael Owen deve aver parlato a Wayne di quanta adrenalina può dare una vittoria di un proprio cavallo, figuriamoci poi entrare al tondino del Royal Ascot, come è successo quest'anno proprio al pallone d'oro Owen, quando ha vinto con Brown Panther (Shirocco) nelle King George V Stakes nel recente meeting reale. E questo rende l'idea davvero, se ad essere un divorato di passione è un attaccante che del gol fa una ragione di vita. Owen ha i cavalli da Tom Dascombe, del quale si servirà anche Rooney che ha acquistato un due anni da Kyllachy (Pivotal) ancora inedito (che si chiama Tomway) ed uno yearling da Bahamian Bounty (Cadeaux Genereux). Rooney non aveva mai manifestato interesse, prima che Owen lo invitasse presso le Manor House Stables, la sua scuderia insieme ad Andrew Black, co-fondatore di Betfair. Rooney è rimasto colpito, ed ha subito voluto far parte di questa esperienza. Tra gli altri calciatori del Man U ed anche proprietari di cavalli citiamo Paul Scholes, Ryan Giggs, Gary Neville, Nicky Butt, Michael Carrick, John O'Shea e Wes Brown, ed è bello pensare come loro abbiano voluto rendere pubblica la cosa. 
Anche da noi molti calciatori hanno cavalli da corsa, peccato non vogliano farlo sapere in giro..

Sahpresa ritirata in razza

Rodolphe Collet nei giorni scorsi ha rivelato che la campionessa Sahpresa (Sahm), triplice vincitrice storica delle Sun Chariot Stakes G1, è stata ritirata dalle competizioni presso il suo proprietario Teruya Yoshida (la acquistò lo scorso anno di questi tempi) che la dirotterà alla Shadai Farm in Giappone, dove farà parte della band di fattrici tra le più buone del mondo. La sei anni è finita solo 8° nella sua ultima uscita in carriera, ovvero l'Hong Kong Mile G1, ma senza nulla da recriminare da parte del suo allenatore. In precedenza era arrivata terza nel Mile Championship G1 a Kyoto. La vecchia Sahpresa ha vinto 5 corse di gruppo in carriera ed ha partecipato in molte "campagne" internazionali, in giro per il mondo. Ma la sua perla è stato l'hat trick nelle Sun Chariot, dove ha cementato un record e dimostrando che l'autunno (o fine estate) è stata sempre una stagione prolifica per la figlia di Sahm (Mr P). Sahpresa è esplosa per certi versi tardi, ma quando l'ha fatto ha realizzato colpi da fuoriclasse autentica. Il padre come detto è Sahm, che ha funzionato in Kentucky per conto di Shadwell, ed è l'unico figlio della campionessa storica Salsabil (Sadler's Wells), la quale vinse anche l'Irish Derby G1 nel 1990 diventando la prima femmina a farlo, ma in razza ha prodotto solo femmine..tranne appunto Sahm, che ha fatto lo stallone avendo un pedigree tutto sommato di rispetto. 

lunedì 19 dicembre 2011

Road to Kentucky Derby: Liasion

E' sicuramente presto per fare ogni plausibile previsione in vista del Kentucky Derby G1, ma qualcosa ovviamente comincia a muoversi. Sabato notte ad Hollywood Park sul sintetico si sono corse le Futurity Stakes G1, dove peraltro avrebbe dovuto partecipare anche Lucky Chappy (High Chaparral) poi ritirato nei giorni scorsi per una febbre e dunque per il figlio di High Chaparral (Sadler's Wells) si prospetta un inverno al caldo prima di riprendere la preparazione a tre anni, ma vi terremo aggiornati. Tornando a noi, a vincere la prova è stato Liasion (Indian Charlie) a segno proprio qualche giorno dopo la morte di suo padre Indian Charlie (In Excess) a causa di un cancro, e di cui abbiamo dato menzione qualche giorno fa, ed ha battuto Rousing Sermon (Lucky Pulpit) di una testa, e Brother Francis (Lion Heart). Liasion è il sesto vincitore per "Silver Fox" Bob Baffert nelle Futurity, che nell'immediato dopo corsa ha parlato proprio di come il suo possa candidarsi ad un ruolo per il Kentucky Derby 2012 dove Baffert ha peraltro un perfetto feeling con le leghe della triple crown americana (tre Kentucky Derby vinti, 5 Preakness Stakes ed una Belmont Stakes). Il vincitore è allevato da William A Carl, ed è stato acquistato per $290,000 alle Keeneland September Yearling Sale dal suo proprietario Arnold Zetcher. La mamma è Galloping Gal (Victory Gallop), piazzata di G2. 

domenica 18 dicembre 2011

World Report: Inghilterra, Big Buck's vince ancora e sono 14

Il campione Big Buck’s (Cadoudal) ha confermato tutto il suo status come uno dei migliori siepisti di tutti i tempi, con una scintillante vittoria nel Long Walk Hurdle G1 (prova per 4 anni e oltre sui 5.029 mt) vinto per la terza volta consecutivamente, in quel di Ascot stavolta, dopo che gli scorsi anni si era disputato a Newbury sempre il training di Paul Nicholls e montato da Ruby Ruby Walsh..
Solito viaggio tranquillo in corsa, quando improvvisamente e da lontano ha preso il comando saltando via Dynaste (Martaline) e non mollando mai più la testa della corsa, saltando il penultimo in vantaggio, e vincendo per otto comode lunghezze e conquistando la sua 14° vittoria consecutiva nella specialità, demolendo un altro record, con uno score aggiornato che parla di 8° vittoria al massimo livello e 16° vittoria su 27 uscite con un bottino di oltre £1,042,052, conquistati tra steeple e hurdle. 
Ha battuto Five Dream (Take Risks) e Restless Harry (Sir Harry Lewis) con al quarto proprio Dynaste che aveva cadenzato il ritmo. L'otto anni da Cadoudal (Green Dancer) è esploso in tutta la sua atleticità, e sembra un impressionante giovane di belle speranze. No, è Big Buck's. 

World Report: Argentina, Expressive Halo vince il Carlos Pellegrini. La giornata di San Isidro

Continuiamo il nostro giro intorno al mondo dando menzione anche a quello che è successo in Argentina, a San Isidro, dove si è corso il Carlos Pellegrini G1 che è l'equivalente europeo dell'Arc de Triomphe Sudamericano, sul miglio e mezzo ovviamente a Buenos Aires. 
Già priva di Perfect Shirl (Perfect Soul), recente vincitrice della Breeders' Cup Filly & Mare Turf G1 a Churchill Downs la quale ha rinunciato per problemi di trasporto (sarebbe stata una presenza storica) e priva anche della campionessa Balada Sale (Not For Sale) venduta a Yoshida e trasferita in Dubai agli ordini di Mike De Kock, il Carlos Pellegrini è apparso un filo impoverito, ma comunque come appuntamento di spessore. Non c'era nemmeno il miglior tre anni locale Suggestive Boy (Easing Along), che si sta riprendendo da un infortunio non grave, e il Derbywinner 2011 in Argentina Lange (Aptitude). In 23 hanno comunque accettato di correre ed ha vinto a sorpresa il 4 anni Expressive Halo (Halo Sunshine) che non aveva entusiasmato in precedenza ed aveva già perso da alcuni diretti concorrenti, ma era pur sempre il vincitore di Derby Argentino nel 2010. Per il training di Carlos A Meza Brunel e con in sella Juan Noriega ha stampato Veraneio (Signal Tap), tre anni brasiliano che ha vinto il Derby Brasiliano (Derby Paulista G1) a Cidade jardim di San Paolo, e Veni Veni (Suave) che aveva vinto un trial a Palermo ed è un cavallo capace di correre con la stessa efficacia sul dirt e sull'erba. Il vincitore ha completato i 2400 metri in un tempo di 2.24 e 84. VIDEO QUI: http://www.youtube.com/watch?v=KksK8hWIIeI .
Nello stesso convegno di San Isidro, anche il Gran Premio Int. Felix De Alzaga Unzue G1 sui 1000 metri che ha premiato Dona Ley (Orpen) in un finale serratissimo, mentre i miler di tre anni ed oltre si sono affrontati nel Gran Premio Int. Joaquin S. De Anchorena G1 con la vittoria andata a Thunder One (Thunder Gulch) mentre tra le femmine anziane e non del Gran Premio Int. Copa De Plata - Roberto Vasquez Mansilla G1 è emersa La Laguna Azul (Orpen). Come avete visto c'è una grossa influenza Orpen (Lure) in Sudamerica, ed è per questo che riportiamo per dovere di cronaca un fortissimo interessamento degli argentini per Blu Constellation (Orpen) dal prossimo anno, quando potrebbe entrare in razza...in Argentina. Notizia in esclusiva che trovi solo su Mondoturf!
In alto, Expressive Halo vince il Carlos Pellegrini (foto Turf Diario) e sotto la locandina pubblicitaria che circolava su internet nelle settimane prima della corsa. 

World Report: Sudafrica, Variety Club vince le Ghinee; What a Winter batte Ebony Flyer

L'inverno "in the Cape" è iniziato. Si avrà il culmine il 29 gennaio prossimo con il J & B Met preceduto dalle aste Cape Premier Yearling Sales di un paio di giorni in precedenza, con il meglio del mercato sudafricano tra gli yearlings. 
Ma intanto, l'inverno è ufficialmente entrato nel vivo ieri pomeriggio a Kenilworth con un convegno di spessore. Da vedere c'erano le Cape Guineas G1 sul miglio, dunque le 2000 Ghinee locali, le Diadem Stakes G2 per i velocisti di tre anni ed oltre e poi le Victress Stakes G3 sui 1800.
Parliamo della Classica, con Variety Club (Var) che ha rappresentato al meglio la forma locale, concludendo con 3 lunghezze e mezzo di margine nei confronti di Silver Flyer (Silvano), il favorito di Mick de Kock che veniva da Johannesburg e da una vittoria in canter in G2. Terza è finita la femmina Princess Victoria (Victory Moon) la quale aveva vinto le "sue" Ghinee un paio di settimane fa, ma non convincendo del tutto gli addetti ai lavori, confermando comunque il suo spessore più che discreto, ma non abbastanza per battere i maschi.
Comunque, Variety Club entra di diritto nella storia Classica del Sudafrica, affiancando il proprio nome affianco quello di  Jet Master, Captain Al, Horse Chestnut e Jay Peg. Nella storia anche il suo allenatore Joey Ramsden, alla prima vittoria Classica. La giubba del Campione è quella di Ingrid e Markus Jooste, scuderia in formissima nel periodo. Variety Club aveva da dimostrare di saper tenere la distanza, dopo la vittoria nelle Matchem Stakes G3 in Ottobre e nella Selangor Cup G2 proprio a Kenilworth Old Course. Lo score del vincitore parla ora di 6 vittoria in 9 uscite per circa 2 milioni di Rand guadagnati in corsa. 
Acquistato per R425,000 alle Equimark Vintage Yearling Sale, il maschio è il quarto vincitore di G1 per lo stallone dell'Avontuur Stud Var (Forest Wildcat), che in corsa è stato un campione dello Sprint. Variety Club allevato da Anton Shepherd fa parte di una diffusissima famiglia Classica che si è sviluppata in Sudafrica.
Prima delle Ghinee però c'erano da vedere le Diadem con Ebony Flyer (Jet Master) sui 1200 metri, ma la mastodontica femmina del Team Valor si è dovuta inchinare ad un tostissimo What A Winter (Western Winter) che ha preso lo steccato e non lo ha mollato più, finendo alla grande.
Nelle Victress Stakes G3 ha vinto Super Elegant (Daylami), che non è di Antonino Bosco, ma una femmina di tre anni diventata la prima Stakes winner in Sudafrica per Daylami (Doyoun) in Sudafrica, provvedendo di far tesoro del peso che riceveva dalle anziane, battendo la favorita Beach Beauty (Dynasty) per tre lunghezze e mezza. 
Il padre della vincitrice è Daylami appunto, il quale era stato ritirato originariamente al Gilltown Stud, dopo una carriera con 7 vittorie al massimo livello comprese Poule d’Essai des Poulains, King George VI and Queen Elizabeth Stakes, Breeders’ Cup Turf, e con una carriera in razza dove ha prodotto Grey Swallow (Irish Derby G1) e il campione italiano Voila Ici, ma poi anche il campione sugli ostacoli Zaynar. Nel 2006 era stato a far lo stallone presso il Riethuiskrael Stud in Sudafrica dal 2006 ed è poi tornato in Irlanda al Coolagown Stud nel 2010.
Nelle foto: sopra Variety Club, sotto What a Winter con dietro Ebony Flyer e qui sopra c'è Super Elegant

World Report Giappone: Hanshin Cup, Asahi Hai Futurity Stakes e sguardo all'Arima Kinen

Il weekend è stato denso di appuntamenti di livello. Partiamo cronologicamente da quello che è successo in Giappone nel fine settimana, con uno sguardo più nel dettaglio allo score di Mirco Demuro nella terra del Sol Levante. Sabato Mirco era ad Hanshin ed ha montato in sole 4 occasioni, ma si è fatto lo stesso notare. Nella Hanshin Cup G2 sui 1400 metri, è arrivato secondo in sella a Grand Prix Boss (Sakura Barushin O) per un solo muso che ha premiato San Carlo (Symboli Kris S). Quarta è arrivata Marcellina (Deep Impact e Marbye).
Una buona prestazione comunque per Grand Prix Boss, in coppia al quale lo scorso anno, nello stesso weekend, vinse le Asahi Hai Furutity Stakes G1 (Il Gran Criterium giapponese). Comunque, nel sabato Demurone ha totalizzato due piazzamenti in 4 ingaggi.
Questa mattina, domenica 18 Dicembre, sempre ad Hanshin Mirco ha montato in sei occasioni ed ha portato a casa un bottino di due vittorie e due piazzamenti. Una delle vittorie è maturata in Listed nelle Sakasegawa Stakes in sella a Danon Shark (Deep Impact). Per lui, il totale trasferta aggiornato parla di 84 corse disputate, 12 vittorie e 31 piazzamenti per una percentuale di vittoria del 14,28%.
Ma la giornata tosta era a Nakayama dove si correvano proprio le Asahi Hai Futurity Stakes G1 che hanno premiato l'imbattuto Alfredo (Symboli Kris S) che era uno dei favoriti ed aveva in sella l'australiano Craig Williams. Ha concluso con due lunghezze di margine su Meiner Robusto (Zenno El Cid) con un tempo sul miglio di 1.33.4.
Prossimo appuntamento Giapponese di prestigio, l'Arima Kinen G1 la corsa che più di tutte attrae il popolo Giapponese in quanto i partenti sono decisi proprio dal popolo votante, che stabilisce i prescelti, e li gioca. Una corsa nata nel 1956 sotto il nome di Nakayama Grand Prix, rinominata Arima Kinen (o Arima Memorial) un anno dopo la morte dell'inventore, il presidente dell'allora JRA, Yoriyasu Arima. Lo scorso anno, vinse Victoire Pisa (Neo Universe) con in sella Mirco Demuro, che anche quest'anno tenterà di bissare con lo stesso protagonista. Stay tuned!

sabato 17 dicembre 2011

Desert Prince in Italia

Un nuovo stallone è approdato in Italia. Il brillante miler Desert Prince (Green Desert) continuerà la sua carriera da riproduttore presso l'Allevamento della Berardenga, dopo l'imminente chiusura dello stud in Germania, il Gestut Isarland, dove ha funzionato sinora. Desert Prince in corsa era allenato da David Loder per il quale vinse tre G1 tra cui le Irish 2,000 Guineas, il Prix du Moulin e le Queen Elizabeth II Stakes nel 1998. Una volta ritirato in razza ha funzionato per molti anni all'Irish National Stud fino al 2007, prima di andare in Germania all'Isarland, Desert Prince funzionerà accanto Dr Devious (Ahonoora) e King Charlemagne (Nureyev). L'Isarland, di proprietà della città di Monaco, è stato fondato nel 1939 ed ha fatto parte della storia dell'allevamento della Germania, essendo stata casa di Monsun (Koenigsstuhl). Desert Prince, la cui migliore progenie parla di Kalaman, Mourilyan e Mail The Desert, funzionerà per €6,000 nel 2012.

Deceduto Indian Charlie

Una brutta notizia dei giorni scorsi, ha impoverito l'allevamento americano. Il Leading sire americano Indian Charlie (In Excess) ha perso la battaglia con una rara forma di cancro, l'"hemangiosarcoma", ed è stato eutanasizzato presso l'Hagyard Equine Medical Institute, dopo il benestare di Brereton C. Jones dello stud dove risiedeva appunto, in Midway, Kentucky. Un brutto male che si è portato via uno dei migliori stalloni yankee all'età di 16 anni dunque, che in corsa vinse il Santa Anita Derby G1 nel 1998 quando era in training da Bob Baffert, che ha parlato di Indian Charlie come un cavallo di cui avrà sempre memoria, anche come stallone. Fu ritirato in razza nel 1999 ed è stato in modo perenne un leading sire in USA. E' stato conosciuto come padre che trasmetteva molta classe. Nel 2011 ha prodotto 15 stakes winners nel 2011, 7 di Gruppo e nel 2011 la media dei suoi puledri ha toccato quota $200,000 "in the sales ring". Però, sono almeno 10 i figli in razza e la sua classe verrà ulteriormente trasmessa.  Figlio di In Excess (Siberian Express) ha prodotto 16 vincitori di Gruppo, tra cui 4 al massimo livello di G1 e compresa la campionessa Indian Blessing che di G1 ne ha vinti ben 5. Come non ricordare poi il campione Uncle MoFleet Indian e la vincitrice sullo sprint Pampered Princess. Tra i suoi figli che tramanderanno quel sangue ambito, ci sono Bwana Charlie che funziona ad Ocala in Florida e My Pal Charlie, entrambi vincitori a livello di G1. Bwana Charlie è già padre di Comma To The Top, vincitore di G1. Uncle Mo, che lo scorso anno vinse la Breeders’ Cup Juvenile G1 e le Champagne Stakes G1 è entrato in razza quest'anno e funzionerà per il Coolmore America presso l'Ashford Stud in Kentucky. In Italia ricordiamo Samysilver, che quest'estate ha vinto il Città di Napoli Lr ed è un cavallo in continuo divenire. 
La mamma di Indian Charlie è Soviet Sojourn (Leo Castelli), la quale vinse due prove in G3 ed è la seconda mamma del campione Miner’s Escape (Mineshaft). Quest'anno Indian Charlie avrebbe funzionato per $75,000. 

Scandalo fantini in Inghilterra. Fairley, Doe, Milczarek e Jimmy Quinn condannati dalla BHA

La dura mano della legge, colpisce ancora. In Inghilterra, si intende. Nei giorni scorsi la British Horseracing Authority (BHA) ha comminato sanzioni molto dure che parlano di anni per 4 fantini, rei di aver contribuito a combine di una decina di corse in un arco temporale tre il 17 Gennaio 2009 ed il 15 Agosto 2009. 12 anni sono stati dati a Paul Doe e Greg Fairley, i quali sono stati giudicati colpevoli per aver "tirato" i cavalli che interpretavano nell'occasione, mentre due anni sono stati dati alla jockette Kirsty Milczarek (fidanzata di Kieren Fallon) la quale ha fornito informazioni riservate e partecipato attivamente alla frode di cui sopra, mentre sei mesi di squalifica sono stati dati a Jimmy Quinn. Mentre, per altre sette persone coinvolte, sono state comminate sanzioni di esclusione da qualsiasi attività ippica, e tra questi Maurice Sines e James Crickmore, che sarebbero state le "menti" dell'operazione. Le sanzioni complete le trovi sul sito della BHA cliccando a questo indirizzo: http://www.britishhorseracing.presscentre.com/Press-Releases/Disciplinary-Panel-Penalties-regarding-Sines-Crickmore-Doe-Fairley-Quinn-Milczarek-Fitzsimons-et-al-24a.aspx
Nella foto, la prima pagina del Telegraph con i fantini coinvolti. Da sinistra, Paul Doe, Greg Fairley, Jimmy Quinn e Kirsty Milczarek

Over the jumps: Big Buck's e Kauto

Un sabato sui salti, tutto da gustare. Rientra infatti il campione Big Buck's (Cadoudal), ed avverrà domani ad Ascot nel Long Walk Hurdle G1 in siepi sui 5000 metri. Il figlio di Cadoudal (Green Dancer), dopo una parentesi in steeple, ha trovato la sua perfetta dimensione sulle siepi "semplici" ed è attualmente imbattuto in tredici sortite sulla specialità. Praticamente, non perde dal Gennaio del 2009 quando a Cheltenham battè Don't Push It (Old Vic). Big Buck's è stato fra le star dell'ultimo festival di Cheltenham, dove ha trionfato in 3 delle ultime edizioni del World Hurdle. Ha 8 anni ed è allenato da quel mago di Paul Nicholls, anche stavolta sarà interpretato da Ruby (Ruby) Walsh, dove verrà affrontato da soli 6 avversari  ha trionfato nelle ultime tre edizioni, a partire dal 2009, del World Hurdle. 
Cambiamo parentesi, per dire che Kauto Star (Village Star) è confermatissimo nelle intenzioni di correre il William Hill King George VI Chase G1 a Kempton nel "Boxing day" del 26 Dicembre prossimo. L'11 anni cercherà la quinta storica vittoria nella prova, e cercherà di battere di nuovo Long Run (Cadoudal) che le ha prese già lo scorso anno da Kauto. 

mercoledì 14 dicembre 2011

Derby di Epsom 2013. 442 iscritti

Mancano almeno 6 mesi al Derby di Epsom 2012 (il favorito plebiscitario è Camelot (Montjeu) a 3/1 sui maggiori bookies inglesi), e noi già parliamo di Epsom 2013. Già, perchè sono stati pubblicate le pre-iscrizioni della madre di tutte le Classiche, edizione numero 234 nella storia dell'ippica, in un rito che si ripete ogni anno ugualmente e diversamente ad Epsom Downs sul miglio e mezzo e che avrà come data 1 Giugno 2013. Le iscrizioni parlano di 442 iscritti, che concorreranno per almeno £1,250,000. Ovviamente tutti i complessi maggiori ben rappresentati al primo step, quando i cavalli hanno ora un anno. Il proprietario maggiormente rappresentato è Sheikh Mohammed che ha iscritti 43 speranze per il futuro (+33 Godolphin), e del suo contingente c'è anche Superfection (Medaglia d’Oro), mezzo fratello di Super Saver (Maria’s Mon), che vinse il Derby del Kentucky G1 nel 2010 ed ha realizzato (il puledro) il top price per $1.2 milioni a Saratoga. Degli altri acquisti significativi, c'è un figlio di New Approach (Galileo) (che il Derby lo vinse nel 2008) e prodotto di Lady Miletrian (Barathea) che ha realizzato 500,000gns a Tattersalls, come un altro figlio dello stesso stallone che ha fatto 450,000gns nella stessa asta. Il vincitore dello scorso anno è Pour Moi (Montjeu), che vinse per il colori Coolmore di Sue Magnier, Michael Tabor e Derrick Smith (che vinsero anche con High Chaparral e Galileo il Derby di Epsom nel 2002 e 2001 rispettivamente) e gli stessi proprietari hanno iscritti 78 cavalli, tra i più cari alle recenti aste. C'è un Oasis Dream (Green Desert) pagato 700,000gns a Tattersalls, ed un Montjeu (Sadler's Wells) da 520,000gns, ed un Giant's Causeway (Storm Cat) su cui è calato il martello a $550,000. Pour Moi ha vinto per colori irlandesi, ma training francesi (in Inghilterra, pensate un pò...), e di francesi ce ne sono 48 tra cui un Galileo e Royal Highness (Monsun), pagato €500,000 a Deauville ed in training da Alain de Royer Dupre per gli australiani del Waratah Thoroughbreds. Tra i francesi c'è un altro prezzo alto come quei 300,000gns pagati per un GalileoL’Ancresse (Darshaan) in training da Freddy Head per Sheikh Abdulla bin Khalifa Al-Thani. 
Ma il proprietario che più volte ha vinto il Derby di Epsom è l'Aga Khan, con 4 vittorie Shergar (1981), Shahrastani (1986), questo scomparso nei giorni scorsi, Kahyasi (1988) e Sinndar (2000), ha 28 iscritti suddivisi tra Alain de Royer Dupre, Mikel Delzangles e Jean-Claude Rouget in Francia, più John Oxx in Irlanda. Khalid Abdulla ha vinto tre Derby con Workforce (2010), Quest For Fame (1990) e Commander In Chief (1993), e stavolta avrà 16 rappresentanti. Hamdan Al Maktoum che ha vinto due Derbies con Nashwan (1989) ed Erhaab (1994), ha 22 iscritti. incluso uno da Richard Hannon, campione degli allenatori inglesi quest'anno.
Sua Altezza La Regina Elisabetta II non ha mai vinto un Derby di Epsom durante il suo regno, anche se ci è andata vicina quest'anno con Carlton House (Street Cry), solo 3°. Il miglior risultato precedente fu il secondo di Aureole (Hyperion), nel Derby di Pinza (Chanteur) nel 1953 l'anno della sua incoronazione a Regina.....
Nel 2013 avrà due esponenti della giubba Reale, entrambi da Street Cry (Machiavellian) e tutti e due allevati da Sheikh Mohammed. C'è anche Saleh Al Homaizi and Imad Al Sagar, che vinse il Derby di Authorized (Montjeu) nel 2007, che ha tre iscritti. Altri proprietari sono un puledro di Benny Andersson (ABBA), uno del direttore della Investec Bernard Kantor, uno di Michael Owen giocatore del Manchester United.
Lanciamo un sondaggio, chi vince il Derby di Epsom 2012? Ed in Italia, quali sono secondo voi i migliori prospetti per l'anno prossimo? Sotto con i commenti!

martedì 13 dicembre 2011

Rapid Redux fa 21

Il castrone Rapid Redux (Pleasantly Perfect) (David Wells/JD Acosta) la scorsa notte ha esteso il suo record di vittorie a quota 21, in un evento minore a Laurel Park nen Maryland, a sud di Baltimora.
Il cinque anni, di cui abbiamo raccontato le gesta nel precedente record di vittorie che ha superato la campionessa Zenyatta (Street Cry) (trovi la storia qui: http://www.mondoturf.net/2011/11/rapid-redux-vince-ancora-sono-20.html), ha vinto stavolta per mezza lunghezza una prova da $17,000 mettendo nel carniere la 19° vittoria consecutiva conquistata nell'anno solare 2011. 
Come detto, non si tratta di un campione storico ma la sua striscia di vittorie merita comunque attenzione, e noi lo riportiamo.
La carriera di Rapid Redux parla di 27 in 41 corse, mica male per un cavallo pagato $6,250 dopo una reclamare al Penn National nell'Ottobre 2010. 

Storie: The Tatling, 14 anni, saluta le piste con una vittoria

Migliore epilogo non poteva esserci per il vecchio The Tatling (Perugino), che all'ultima corsa in carriera (la 176°) ha salutato il pubblico dei suoi fans con una vittoria a Wolverhampton sui 1200 metri, in una classe 6 sulla all weather, ed in lotta strenua fin sul palo. Nel miglior stile The Tatling, nel suo elemento. Il vecchione saluta vincendo l'equivalente di 1.704,25 Sterline, una nullità in confronto a quello che ha dimostrato in carriera. Ha vinto e commosso il suo proprietario Darren Hudson Wood: «Con questa vittoria ha sorpreso anche noi», la sua groom Hannah Wogan ed il suo allenatore Milton Bradley, che nel 2002 lo acquistò a reclamare per 15.000 sterle. Cosa farà in pensione? Un bel prato fiorito e tanto riposo, a ripensare a quelle 687.763 sterline vinte dopo aver corso in 31 ippodromi del mondo (compreso Hong Kong) e ai 37 fantini diversi da cui è stato interpretato. Buon riposo vecchio Campione: In tributo a The Tatling riportiamo la storia che abbiamo pubblicato su Mondoturf.net qualche mese fa, in occasione di una vittoria (tanto per cambiare) del vecchio leone: (VIDEO ULTIMA CORSA QUI: http://www.facebook.com/photo.php?v=334954986522053)
Poco più che un ragazzotto. Come altro definire il "giovane" The Tatling (Perugino) che alla veneranda età di 14 anni si è permesso di vincere quest'oggi un handicap Classe 6 a Yarmouth sui 1000 metri contro cavalli di gran lunga più giovani di lui? Giovane, appunto, perchè l'età è solo un confine mentale talvolta. Puoi anche essere anziano ma sentirti l'anima bruciare dentro, proprio come The Tatling che di battaglie in corsa ne ha fatte tante. Ha vinto la sua 17° corsa quest'oggi 30 giugno 2011, a Yarmouth, nello stesso ippodromo che ospitato la sua prima vittoria in carriera il 14 luglio del 1999 con Kieren Fallon in sella, mentre questa di oggi era la sua 170° uscita in una carriera con in sella la brava Hayley Turner, il 36° fantino ad aver montato The Tatling in carriera. Allenato ora da Milton Bradley, The "T" è passato per più proprietari nei 12 anni di agonismo, fino all'attuale Darren Hudson-Wood che del suo ha detto: "Odia non fare niente, la pensione è rimandata.."
Ma non solo il cuore di The Tatling è ricco, anche il palmares del figlio di Perugino (Danzig) è colmo di successi, anche di un certo prestigio.
Basti pensare, che nella vita ha vinto anche le King's Stand Stakes al Royal Ascot nel 2004, quando aveva 7 anni e quando erano ancora di G2. Solo per citare una curiosità, quelli che l'hanno corso quest'anno, non erano ancora nati quando lui lo vinse. Ma il palmares, oltre che delle King's Stand, dice anche di tre secondi posti nelle Nunthorpe Stakes G1 sui 1000 metri, e di un secondo ed un terzo nell'Abbaye G1 di Longchamp.
Tanto onore, tanto coraggio che gli sono valsi sempre un tifo particolare da parte dei fan, che lo acclamano ad oggi, per un cavallo che ha anche una "fan page" su Facebook al seguente indirizzo: http://www.facebook.com/home.php?sk=group_122257171130749. Mica tutti ce l'hanno. Iscrivetevi, lo merita!

lunedì 12 dicembre 2011

Andred e Criterium: Reyal e Moustache nel summit di Pisa

Pisa ha mandato in scena una delle più interessanti giornate di fine anno, quelle che di fatto chiudono la stagione italiana delle Listed. Il premio Andred per le femmine anziane, ha vissuto un revival del recente Valiani disputato a Capannelle, ma a risultato inverso. Stavolta ha vinto Reyal (Altieri), terza a Capannelle, davanti a Rivabella (Iron Mask) che aveva vinto a Roma, per due comode lunghezze con al terzo la cresciutissima Nonna Iole (Tobougg) la quale ha dovuto subire sul finale proprio Rivabella, in un bel serrate. La vincitrice è una figlia di Altieri (Selkirk) allevata dall'Azienda Agricola Antezzate Srl, dunque di proprietà della Siba ed allenata da Stefano Botti. La monta, tanto per cambiare, di Cristian Demuro che ha dato alla facoltosa femmina, un percorso notevole. La mamma di Reyal è Cape Grey (Cape Cross), mezza sorella di Tradigrey (Traditionally), della famiglia di Fedora Gray (Artaius) la quale nel 1987 vinse il Regina Elena. 
La seconda Listed di giornata, il Criterium di Pisa, è stato vinto da una novità delle piste italiane, come lo scorso anno avvenne per Silver Ocean (Silver Train). Moustache (Mujadil) che era alla prima partecipazione in Italia, dopo l'acquisto da parte della scuderia Nuvolone alle recenti Tattersalls Horses-in-Training Sale 2011 del 26 Ottobre scorso, per sole gns12,000 tramite l'intermediazione di Gianluca di Castelnuovo (ndr), dopo che era stato ricomprato per gns9,000 da Peter e Ross Doyle. Il figlio di Mujadil (Storm Bird), training di Devis Grilli, con in sella Mario Esposito ha inventato un percorso lungo lo steccato per finire davanti a Paso Lungo (Munir) per 3/4 di lughezza nei confronti di Royal Approval (Tout Seul) al terzo. Il puledro ha cominciato la carriera in Inghilterra, aveva vinto una maiden a Goodwood ed è stato secondo in una nursery a Chepstow nella sua ultima uscita oltremanica, aveva un Official Rating intorno all'80... 
Moustache da puledro era costato £42,000 alle DBS Premier Yearling Sale, ed era in training da Richard Hannon. Allevato da John Cullinan, la mamma è Spree (Dansili) la quale proviene dalla famiglia di Iberus (Monsun), piazzato a livello di Gruppo, e della campionessa delle tre anni in Germania Idrissa (Tamerlane). Bel colpo dunque, ma una domanda sorge spontanea: Quanto valgono i nostri? Dite la vostra nei commenti. 

Momento Giappone 2. Mirco Demuro vince ancora..l'Italia è lontana

Prima di parlare di Mirco Demuro parliamo di corse, in Giappone questo è un periodo intenso per quanto riguarda prove di massima selezione e livello. Domenica ad Hanshin, la femmina Joie De Vivre (Deep Impact) ha vinto il suo primo G1 in carriera riportando l'Hanshin Juvenile Fillies sul miglio della omonima pista. La figlia di Deep Impact (Sunday Silence) (training di Hiroyoshi Matsuda e monta di Yuichi Fukunaga) alla prima prova di livello massimo ha battuto per un paio di comode lunghezze la femmina I’m Yours (Falbrav), di un muso prominente su Sound Of Heart (Agnes Tachyon). La femmina è stata allevata dalla Northern Racing ed è sorella piena di Tosen Reve, ma soprattutto mezza sorella della campionessa (o Japanese Horse Of The Year) Buena Vista (Special Week), recente vincitrice di Japan Cup G1, ed Admire Aura (Agnes Tachyon) e di Admire Japan (Sunday Silence). Dunque una famiglia di campioni, che discendono dalla campionessa giovanile Biwa Heidi (Caerleon), figlia a sua volta di Agshan (Lord Gayle) della famiglia del campione e stallone Manhattan Cafe (Sunday Silence). Mirco Demuro, dicevamo, è arrivato quarto in sella alla grigia Ichiokuno Hoshi (Zenno Rob Roy). Ma il weekend è stato comunque positivo per Mircosan, perchè sabato pomeriggio a Kokura ha vinto due volte e si è piazzato tre volte in 8 prove, compreso anche un 4° posto in G3. Domenica pomeriggio ad Hanshin, nella giornata del Juvenile (o Gran Criterium femminile), ha vinto in una occasione e si è piazzato per 5 volte in 7 corse. Uno strike place impressionante, che porta il suo bottino e la sua esperienza 2011 in Giappone a 74 corse disputate, 10 vittorie (percentuale di 13,51%) e 27 piazzamenti. Tutto questo mentre in Italia è stato ufficialmente superato in classifica da Carlo Fiocchi. Mirco è sesto, ma forse non dovrà tornare in Italia per recuperare la posizione, visto che il suo "file Jap 2012" è al vaglio del Jockey Club Giapponese, per meriti sportivi ovviamente. 
Intanto, i prossimi appuntamenti con il Giappone li vedremo il 18 Dicembre prossimo (Asai Hai Futurity Stakes G1) e l'Arima Kinen del 26 Dicembre. 
Stay Tuned!
Nella foto: Joie De Vivre sul traguardo del Hanshin Juvenile Fillies, la grigia è Ichiokuno Hoshi con Mirco Demuro in sella. 

Hong Kong Cup. California Memory emerge su Irian e Zazou

Quando al sorteggio dei steccati per la Hong Kong Cup California Memory (Highest Honor) ha pescato uno steccato basso (l'1 di steccato), il giovane jockey Matthew Chadwick (21 anni) era quasi dispiaciuto perchè avrebbe preferito uno steccato largo, vista la capacità del suo di finire forte da dietro. Tony Cruz, il suo allenatore, ribattè subito sulle colonne del South China Morning: "Qual'è il problema? E' invece una buona opportunità. Che pensi a fare il meglio possibile". Morale: Vittoria di California Memory il quale con un percorso perfetto, vicino allo steccato e vicino alla testa, ha avuto la meglio sull'altro locale Irian (Tertullian), finito di nuovo secondo dopo il posto d'onore dello scorso anno dietro a Snow Fairy (Intikhab). Ottimo terzo Zazou (Shamardal), vincitore del Premio Roma G1, e solo quarto l'atteso Ambitious Dragon (Pins) e quinto il fava Cirrus Des Aigles (Even Top). 
Dunque prima vittoria al massimo livello per Matthew Chadwick, così come per il castrone grigio di 5 anni, che ha risolto in un'arrivo serrato con molti cavalli vicini. 
Allevato in America da F Seit fu venduto per $65,000 alle Keeneland September Yearling Sale si tratta di un fratello di Portus Blendium (Highest Honor), secondo nella Queen Elizabeth II Cup G1. La madre comune è Kalpita (Spinning World), della stessa famiglia di Proskona (Mr Prospector) (made in Niarchos) che nell'84 e nell'85 vinse il Premio Umbria G2 in Italia.
Il video della Hong Kong Cup G1 lo trovi qui: http://www.youtube.com/watch?v=6PuBKQoCpEk
Solo per la cronaca, in giornata ha corso anche l'ex velocista italiano Sir Eagles (Diamond Green), arrivato 4° in una Classe 2 sui 1200 metri, ad una lunghezza e mezza dal vincitore. Non male, come seconda uscita. 

Hong Kong Sprint e Mile: Lucky Nine e Able One

Il resto del meeting, è stato tutto contraddistinto da una forte egemonia dei locali, anche se molti sono di chiara matrice europea (praticamente l'allevamento ad HK non esiste). Nello sprint, ha vinto Lucky Nine (Dubawi), 4 anni, castrone, allevato in Irlanda dal Darley, ma allenato da Caspar Fownes e montato da Brett Prebble, ha trionfato nello Hong Kong Sprint G1 per una testa, ma dopo lotta furibonda per la vittoria contro gli altri locali Entrapment (Halo Homewrecker) e Joy And Fun (Cullen), i quali sono terminati secondi in parità. I locali, sempre loro, che hanno vinto 9 delle ultime 10 edizioni dello Sprint. Nulla da fare per Rocket Man (Viscount) e Sacred Kingdom (Encosta De Lago), i quali avevano già perso in partenza per i pessimi steccati pescati. Gli altri Europei, non abbastanza forti. Ma in generale, nel meeting, una forte influenza degli steccati bassi (tranne qualche sporadica eccezione) risolutivi per la vittoria. Il figlio di Dubawi (Dubai Millennium) ha debuttato in Irlanda a Dundalk e vinto a Naas una maiden per 5 lunghezze quando era allenato da Andrew Oliver, prima di essere venduto ad HK dove ha vinto sette corse su 11, compreso l'Hong Kong Classic Mile G1 in Gennaio, davanti a Xtension (Xaar) poi terzo nel Mile. Venduto per sole €9,000 alle Tattersalls Ireland September Yearling Sale proprio da Oliver, è prodotto di Birjand (Green Desert), la cui mamma Belle Genius (Beau Genius) nel 1994 vinse le Moyglare Stud Stakes G1.
Nel Mile, sempre un figlio di uno stallone Darley ad emergere. Ha vinto il veterano Able One (Cape Cross), il quale, a nove anni, ha vinto il Mile G1 come terza massima prova della sua carriera. Vinse il Champions Mile G1 nel 2007 e nel 2010, ma domenica mattina era a 66/1. Posto in seconda posizione lungo il percorso, ha battuto il Roger Charlton Cityscape (Selkirk) (a 32 contro 1, quanto valeva quel Di Capua..) di una incollatura, con il favorito Xtension (Xaar) appunto al terzo. Il castrone da Cape Cross (Green Desert) è allenato da un altro veterano di HK come Jeff Lloyd. Allevato in Nuova Zelanda da Sir Patrick e Lady Hogan, Able One è prodotto di Gardenia (Danehill), madre di un altro Stakes Winner come Florilegium (Cape Cross). Tutti provengono dalla famiglia di Rebel Raider (Reset) che vinse nel 2008 il Victoria Derby G1, e Shamoline Warrior (Shamardal) vincitore di Gruppo.
Per vedere l'HK Sprint clicca qui: 
http://www.youtube.com/watch?v=Rdu5hllA_Fw
Per vedere l'HK Mile clicca qui: http://www.youtube.com/watch?v=jgy8FrkyYVY

Hong Kong Vase: Vince Dunaden, solo settimo Jakkalberry

Solo due volte la Melbourne Cup G1 ha lanciato un partecipante al HK Vase G1, ma ne Rogan Josh (Old Spice) nel 1999 ne Americain (Dynaformer) lo scorso anno sono riusciti a completare il doppio, nonostante fossero i favoriti. Ci è riuscito l'esplosivo Dunaden (Nicobar) che ha confermato appieno tutta la linea della Melbourne Cup (sui 3200) battendo il Neozelandese Thumbs Up (Shinko King) nel Vase (2400 metri), il quale aveva vinto la preparazione del Vase, e Red Cadeaux (Cadeaux Genereux) che era secondo nella Melbourne, stavolta finito in parità con Silver Pond (Act One), con 3 su 4 di matrice europea. In sella al vincitore Craig Williams, che aveva dovuto abbandonare il suo in occasione della massima prova Australiana per una sospensione, e che ha ritrovato stavolta. Una corsa risolta con un ritmo moderato durante il percorso, e con un finale deciso più veloce che ha premiato quelli che sono arrivati da dietro. Dunaden, ben posto a ridosso dei primi, ha proposto lo scatto efficace e risolutivo, per emergere di 3/4 sul suo primo rivale. E Jakkalberry (Storming Home)? Diremmo bene, tranne che per il risultato. Settimo. Jakka è partito bene dal 13 mettendosi subito in corsa, ma non spendendo in un inizio non velocissimo. Poi, sulla retta opposta Fabio Branca ha posto il suo in posizione d'avanguardia, dalla quale ha si proposto la sua progressione fino in dirittura dove inizialmente ha messo in difficoltà quelli poi finiti forti, ma è poi calato, per lasciare spazio a quelli che hanno chiuso con un parziale più veloce. Ci aveva fatto credere, ai 200 era ancora in lotta per il primo posto. Avrebbe potuto vincere? Difficile stabilirlo, ma guardando anche la distribuzione dei tempi della corsa, sarebbe stata comunque tosta, per un cavallo che ha progressione ficcante, ma non per ottenere un risultato a questi livelli, forse. Ma pazienza, l'abbiamo visto alla grande e Marco Botti troverà il suo traguardo ideale, in un G1 internazionale, ne siamo certi. Peccato solo per il fatto che se fosse terminato sesto, avrebbe ottenuto l'equivalente di circa 30,000 euro. 
Eccitato Mikel Delzangles, allenatore del cavallo di proprietà dello Sceicco del Qatar Fahad Al Thani. Dunaden è un 5 anni cresciuto nella provincia francese, i suoi primi traguardi sono giunti a 4 anni quando vinse il Prix du Grand Camp Lr, e fu secondo nel Prix Max Sicard Lr. Nella seconda parte di quest'anno era stato vincitore del Prix De Barbeville G3, secondo del Prix Vicomtesse Vigier G2 e terzo nel Grand Prix du Conseil General Des Alpes Maritimes Lr, prima di rifinire l'adattabilità al tracciato australiano nella Geelong Cup G3, vinta il 19 ottobre scorso e la Melbourne il 1 Novembre scorso. Dunaden era stato acquistato da Delzangles quando Richard Gibson lasciò la Francia per andare ad Hong Kong all'inizio dell'anno, e quella è stata la sua fortuna. Dunaden è un figlio di Nicobar (Indian Ridge) di una famiglia sviluppata dalla Comtesse E. Decazes, che aveva tutta la linea femminile di poco pregio. E' stato pagato sole €1,500 alle Arqana December Breeding Stock Sale del Dicembre 2006 quando Dunaden era un piccolo foal. La famiglia femminile vanta pochi riferimenti, la mamma è La Marlia (Kaldounevees) di cui Dunaden è l'unico prodotto che si ricorda. Ma nella famiglia l'unico di un certo livello riguarda Berryville (Poliglote), campione sui salti francesi.
IL VIDEO DELL'HK VASE CLICCANDO QUI: http://www.youtube.com/watch?v=Sy1yA4AheMg

venerdì 9 dicembre 2011

Hong Kong meeting. Meno 2

Manca davvero pochissimo alla giornata che catalizza tutte le attenzioni possibili ad Hong Kong. C'è anche un pizzico di italianità, e dunque seguiremo la giornata con maggiore trasporto. Tutto pronto dunque, o quasi. Ma facciamo un pò d'ordine. Le 4 corse internazionali le seguiremo a partire dalle 7,00 ore italiane con Jakkalberry (Storming Home) che tenterà di vincere nella sua seconda partecipazione al Vase G1, sui 2400 metri. Lo scorso anno finì quinto, ma con attenuanti dovute alla terrificante monta di CP Lemaire che non lo seppe montare come avrebbe dovuto. Cosa cambia quest'anno? Il cavallo ha un anno in più, lo monterà Fabio Branca (il quale ha sfoggiato la maglia Save Italian Racing) e che lo conosce meglio di chiunque altro. E' cambiato anche l'allenatore, ora Marco Botti che lo allena a Newmarket, e per questo i report e le foto lo annunciano più "asciutto" rispetto a prima, ma sempre in grado di essere potente nella sua azione. Ha pescato un 13 di steccato (dalle mani di Federica Villa) che non è il massimo in un tracciato come quello di Sha Tin, ma non è un dramma per una corsa sul miglio e mezzo, e con un cavallo come lui che ha bisogno di mettersi sulle gambe e che sembra modificato anche nella testa, a detta proprio di Fabio Branca. Insomma, domenica mattina sveglie puntate sui vari canali di internet che proporranno la corsa che attualmente vede Jakkalberry proposto dagli exchanges internazionali ad una quota intorno al 20/1. Il favorito è Vadamar (Dalakhani), con Dunaden (Nicobar), Sarah Lynx (Montjeu) e Thumbs Up (Shinko King) con quota sotto il 10. Attorno al 10 Campanologist (Kingmambo), ed è un bel giocare...
Alle 7,40 c'è lo Sprint G1 con Rocket Man (Viscount) che non sorride affatto per il 13 di steccato sorteggiato, non poteva andargli peggio per un cavallo che non sembra essere più il miglior velocista di Singapore e dintorni. Sacred Kingdom (Encosta De Lago) è andato peggio con il 14 e Bathed Breath (Dansili) ha preso il 12. Si annunciano sorprese..
Alle 8,50 c'è il Mile privo di Excelebration (Exceed And Excel) ma con il locale Xtension (Xaar) favorito, dopo aver pescato il 5 di steccato. Il 2 l'ha preso Jimmy Choux (Thorn Park) mentre Sahpresa (Sahm) ha preso l'8. Rajsaman (Linamix) ha preso il 4, Cityscape (Selkirk) un brutto 12 e Dubawi Gold (Dubawi) il 14. 
Alle 9,30 la HK Cup G1 e qui nessuna brutta sorpresa per lo steccato di Cirrus Des Aigles (Even Top), che ha preso il 2 ed è il favorito in tutte le salse, attualmente a 7/4. Cirrus lo scorso anno era un brutto anatroccolo, neanche troppo considerato, quest'anno è la star del meeting. Come cambiano le cose in un anno...
Comunque, secondo favorito è la star locale Ambitious Dragon (Pins) con il 5 di stecco, Byword (Peintre Celebre) ha il 6 e Zazou (Shamardal) l'8. 

Siracusa atto secondo: Masterel tra i puledri, vecchio cuore Pedra tra gli anziani

Siracusa atto secondo. La giornata dell'Immacolata concezione ha portato la solita folla di gente all'ippodromo (complice anche un clima primaverile) con movimento registrato (così comunicato) in oltre 8000 presenze, 1.278.000 euro di movimento fra Tris, ippica nazionale e riversamento, €115.000 sul campo. Non male davvero. Parliamo di tecnica, e qui in teoria si dovrebbe aprire un nuovo dibattito sul reale valore di "Listed" tra i puledri (sia maschi che femmine) che non affrontiamo qui. Ma forse, 2 Listed per i giovani sono troppe (Idea: farne magari una sola aperta a maschi e femmine?). Comunque, tra i maschi del Criterium del Mediterraneo ha vinto Masterel (Masterful) che ha regalato la terza Listed della settimana Siracusana ai Botti, con una vittoria ottenuta da un capo all'altro. Il figlio di Masterful (Danzig) in coppia con Cristian Demuro hanno battuto Call Kheley (Kheleyf), con l'altra sorpresa del campo Dr Planet (Dr Fong) al terzo posto. Nulla di fatto per l'atteso Super Ruben (Motivator) che però ha qualche attenuante generica, e va assolutamente rivisto. Masterel ha vinto la sua seconda corsa in carriera, dopo un paio di secondi posti (di cui uno a Roma dietro allo stimato Real Solution (Kitten's Joy)) e poi ha vinto la sua maiden a Capannelle. Allevato dalla Azienda Agricola Antezzante Srl, è prodotto di Misorella (King's Best), mezza sorella di Masaniella (Masad), tre volte vincitrice di Listed. La mamma comune è Paesanella (Seattle Song) che vinse l'Alberto Zanoletti di Rozzano G3 ed è figlia di Excitable (Nijinsky), della famiglia del campione Neozelandese Buzz Lightyear (Gold Brose).
Tra gli anziani, qui si vale tutto lo status di Listed, ha vinto il sette anni Pedra Pompas (Mark Of Esteem) che ha vinto la terza consecutiva della stagione anche sui 2300 metri del Memorial Francesco Faraci. Il figlio di Mark Of Esteem (Darshaan) ha battuto Lake Drop (Lemon Drop Kid) negando alla Siba e a Stefano Botti l'en plein, di una testa. Pedra Pompas è allevato dall'Azienda Agricola Rosati Colareti e fu acquistato per €14,000 alle Select Yearling Sale dal suo attuale allenatore Marco Gasparini. La mamma è Edwardian Era (Bering), mezza sorella di Run And Gun (Lomond), vincitore del Prix du Petit Couvert G3 e di Cusoon (Dansili), vincitore di Listed. Provengono tutti dalla famiglia di Central Park (In The Wings) vincitore del Derby Italiano G1 e stallone. 

Lanfranco Dettori vince ad Happy Valley il terzo campionato. Save Italian Racing (articolo per gentile concessione di Per Sport)

Prima pagina di Per Sport di ieri
foto di Stefano Grasso (www.stefanograsso.it)
Save Italian Racing. Forse questa è la prima volta che l'Italia ippica utilizza un testimonial come Lanfranco Dettori, il nostro ambasciatore per il mondo, mai sfruttato (nel senso buono del termine) per il nostro sistema. Ma l'italiano è così, si sveglia solo nel momento del bisogno. Si chiama "politica dell'emergenza". Ma non vogliamo dire altro qui, se non celebrare l'idea semplice indossata da Lanfranco Dettori e che può essere uno spot positivo per le sorti del nostro settore. Ora, quello spot, quell'immagine, la vorremmo affissa su tutti i network nazionali e non. 
Pubblichiamo l'articolo a firma di Franco Raimondi uscito Giovedì 8 Dicembre su Per Sport: 
Save Italian Racing: Se avesse in sella Frankie Dettori e quater frane di cervello, l'Italia e la sua industria delle corse non avrebbero bisogno di un appello-messaggio come quello che il nostro Fantino ha sfoggiato sulla maglia azzura della Nazionale prima del Jockeys' Challenge di Hong Kong. Sì, è stata la "pensata" di due Franchi puntatori, e l'altro LanFranco si è prestato al gioco per far scattare un po' di foto e lanciare una battuta: « Mettiamoci insieme, cerchiamo di lavorare e di salvare l'ippica italiana che non merita di finire male». Si salvi chi può... Cercando di fare bene il suo mestiere. Questa è la lezione che Lanfranco ci ha impartito con il linguaggio dei gesti e delle cose nell'umida notte di Happy Valley. Le battute e le formulette magiche si possono sprecare. Troppo facile dire che con un singolo grattacielo, uno dei tanti che fanno da cornice illuminata al vecchio ippodromo, si potrebbe sistemare il bilancio, tirando fuori da una manica ad- dirittura quattro Assi. Oppure che basterebbe avere in adozione un paio di migliala di puntatori come quelli di Hong Kong per dare una svolta al movimento delle scommesse o, ancora, che a noi sarebbero ampiamente sufficienti i 200-300 cinesi che ogni weekend a Sha Tin, con le tasche piene, stanno assicurando da inizio stagione una crescita del gioco nell'ordine del 15 percento. Le bacchette magiche non esistono, serve solo l'applicazione meticolosa, saper fare il proprio lavoro con la cura del dettaglio. C'è un'immagine che vale più di cento parole, quella di Dettori che monta in sella a Romancing Tamar e scioglie le treccine fatte alla criniera per avere un appiglio in più. Un dettaglio, certo, ma la differenza anche in una corsaccia qualunque, la fa anche l'approccio professionale. È stata una serata da fuochi artificiali e quelli bianchi, rossi e verdi sparati durante la cerimonia inaugurale sono sembrati un presagio di quello a cui avremmo assistito. Non abbiamo girato gli ippodromi di tutto il mondo per ridurci a cantare le lodi a un fantino. Però Lanfranco ha dimostrato un'altra volta di essere semplicemente il più bravo del mondo. Un altro dettaglio. I suoi due vincitori - Travel Guide e Regency Winner - hanno entrambi visto la quota salire sul campo rispettivamente fino a 6,8 e 4,7 sulla spinta delle puntate "professionali" e fredde. E sono andati a dama grazie alle mosse perfette del Fantino. Con Travel Guide (ultima vittoria in aprile, dodici corse fa) è andato in testa e ha portato a spasso gli avversar! come cagnolini al una simpatica bestiola che ha il vezzo di buttarsi addosso agli altri - ha avuto il becco di piazzarsi in corda e venire per varchi nella mischia. Robe da matti, che un fantino di quasi 41 anni con una moglie e cinque figli da mantenere, non dovrebbe azzardarsi a fare... Ma sei diventato matto? «Avete visto che il vecchietto è ancora capace...» ed è scoppiato nel solito sorriso. Mettersi a fare queste cose non è proprio da vecchietto, ma Frankie ci ha giocato sopra per raccontare a uso della stampa il suo terzo successo nel Jockeys' Challenge (il primo rappresentando ufficialmente l'Italia), arrivato a dieci anni dal secondo e a otto dall'uiltima monta ad Happy Valley: «Negli ultimi anni avevo il veto di mia moglie perché ho cinque figli e in questo periodo dell'anno, tra recite scolastiche e festicciole, dovevo fare il papa. Adesso che anche Rocco (il quinto dei Dettorini, n.d.r.) è cresciuto, ho avuto l'autorizzazione, a patto dì non tornare a mani vuote». Aspettando il Vase di Campanologist («sta bene e ci sta in una corsa apertissima») ha già messo in valigia una coppa, un assegno da 20.000 euro, tanti applausi e fatto un bel gesto. Save Italian Racing, con Frankie in sella e quater frane di cervello.
Appello lanciato: Save italian racing; coloriamo gli ippodromi di azzurro, riempiamo (Italia interna con la scrìtta "Save italian racing", salviamo l'ippica italiana, quella stampata sulla maglietta della Nazionale che abbiamo portato a Hong Kong, a Lanfranco Dettori, che è stato il primo testimonial della campagna. Una maglietta dell'Italia, da portare all'ippodromo, nelle scuderie, in tribuna, in pista, con l'appello per salvare l'ippica italiana, un'operazione per sensibilizzare, per far conoscere una situazione drammatica, per far capire che il mondo delle corse dei cavalli ha bisogno di un progetto, di nuove regole, di un supporto che permetta la ristrutturazione. Una bandiera con uno slogan semplice, con il quale si possa far comprendere a quello Stato che dell'ippica si è sempre disinteressato, che la chiusura del settore porterebbe gravi danni, economici e sociali. Che basterebbe un pizzico di interesse in più per tutelare 1 Ornila cavalli e il lavoro di decine di migliala di persone, praticamente a costo zero. Tanti ieri mattina hanno aderito con entusiasmo alla nostra iniziativa. Associazioni, allenatori, guidatori si preparano a confezionare le magliette e a indossarle nei giorni di corse. E la foto scattata da Stefano Grasso a Dettori a Hong Kong può diventare una sorta di manifesto per questa battaglia che può vedere l'ippica unita con la maglia della Nazionale, con quella maglia che i nostri portano idealmente quando corrono e vincono in tutto il mondo. Il primo risultato è ottenuto: con la foto si va in televisione, alla Rai e a Italia 1.