mercoledì 30 novembre 2011

Sarafina entra in razza. In fondo, quesito per gli appassionati...

Sarafina (Refuse To Bend), tre volte vincitrice di G1 in corsa, è stata ritirata dalle competizioni e nel 2012 entrerà in razza e farà parte della "broodmare band" dell'Aga Khan. La sua ultima corsa è stata il Breeders' Cup Turf a Churchill Downs dell'inizio di Novembre dov'è terminata quarta di St Nicholas Abbey (Montjeu) ma manifestando nella parte finale della gara, qualche problema, che evidentemente ha contribuito alla decisione del ritiro in razza. La cavalla fatta in casa dall'Aga Khan, favorita per l'Arc de Triomphe di quest'anno ma terminata settima, in carriera ha vinto il Prix de Diane G1 ed il Prix Saint-Alary G1 per il trainer Alain de Royer-Dupre. Il suo highlight quest'anno è stata la vittoria nel Grand Prix de Saint-Cloud G1. Sarafina è figlia di Refuse To Bend (Sadler's Wells) che in corsa vinse 2,000 Guineas, National Stakes G1, Eclipse Stakes G1 e Queen Anne Stakes G1. Sarafina è sesto prodotto di Sanariya (Darshaan) la quale ha già prodotto Sanaya (Barathea), seconda nel Prix Saint-Alary G1, Sanjida (Polish Precedent), piazzata di Pattern, e Sandagiyr (Dr Fong) che ha vinto una Listed. Ora ha uno yearling da Anabaa (Danzig). 
Sanariya (Darshaan) fa parte della famiglia femminile di Sanamia (Top Ville) e Santalina (Relko), che si è sviluppata con Sumayr (Ela-Mana-Mou) vincitore del Grand Prix de Paris G1 e Preis von Europa G1.
Ed ora quesito per gli appassionati. Se voi foste l'Aga Khan e doveste decidere per Sarafina, a quale stallone la mandereste? Facciamo questo giochino presupponendo la scelta con logica allevatoria e tenendo conto di due ipotesi: A-Budget Illimitato B-Budget Limitato. Cioè, trovare il giusto punto di incontro. Aspetto commenti!

martedì 29 novembre 2011

Ebony Flyer: rifinitura alla grande a Kenilworth. Occhi sul Queen's Plate

La chiamano la "Zenyatta" Sudafricana, o la Black Caviar de noantri. Ma assomiglia forse un pò più alla prima, per la taglia XXL, ma si tratta sempre di una campionessa che da quelle ha un'attenzione mediatica particolare. Domenica mattina a Kenilworth Ebony Flyer (Jet Master) ha dato un ulteriore assaggio della sua classe rifinendo la condizione per un appuntamento di prestigio come il Queen's Plate G1 sul miglio del prossimo 7 Gennaio proprio su questa pista. 
Il Queen's Plate G1 fa parte del campionato dei miler Sudafricani, lo scorso anno le sfuggì di poco (arrivò terza della campionessa SAF Mother Russia (Windrush)) quando era imbattuta a tre anni, ma subito dopo la prova una visita ha svelato un problema respiratorio serio che l'ha tenuta lontana dalle piste per quasi un anno. 
La figlia di Jet Master (Rakeen) (nella foto sul traguardo di Kenilworth) è di proprietà del Team Valor (in partnership con Anant, Vanashree Singh e Gaynor Rupert e nel Queen's Plate avrà proprio la giubba "light blue" di Mrs. Rupert nel Queen’s Plate sponsorizzato dalla vineria Gaynor  e marito Johann Rupert), ed è tornata in Ottobre con una vittoria entusiasmante nelle Diana Stakes G3 sui 1400 metri di Durbanville. Quella che chiamano "The big black filly", con in sella Felix Coetzee dunque, ha vinto di nuovo appunto a Kenilworth in una condizionata ben frequentata per 3 lunghezze sui 1500 metri, non avendo praticamente mai problemi, e si è preparata al massimo per quell'appuntamento. Soddisfatto ovviamente il suo allenatore Justin Snaith, che ha annunciato probabilmente una rivincita per la gigantesca baiona oscura nel Summer Season "in the Cape", dove proverà a vendicare la sconfitta nel Queen’s Plate il 7 Gennaio prossimo.
Allevata da Mr W J Engelbrecht (Jnr), debuttò in una maiden a Kenilworth da qui a laggiù, in carriera ha vinto  5 delle 6 corse disputate (unico neo, quel terzo), incluse le Cape Fillies Guineas G1, le Odessa Stud Championship G2, le Diana Stakes G3 appunto, le Lady Slipper S. LR per un bottino di circa SAF$898,750.
Il video del Queen's Plate dove arrivò terza, cliccando qui: http://www.youtube.com/watch?v=_2dum57zuhQ
Per la cronaca, nel riferimento di cui abbiamo parlato a lasciato a tre lunghezze tre cavalle buone come Hollywoodboulevard (Street Cry), Frequent Flyer (Silvano) e la semi-imbattuta Beach Beauty (Dinasty).

Hong Kong meeting: Out Excelebration e Snow Fairy

Qualche aggiornamento importante in vista del meeting di Hong Kong che avrà luogo a Sha Tin l'11 Dicembre prossimo. Le più importanti novità riguardano Excelebration (Exceed And Excel) che non farà parte della spedizione per il Mile G1. Alla base della decisione una visita che ha rivelato un inizio di infezione che potrebbe creargli problemi in vista del lungo viaggio verso Hong Kong. Il figlio di Exceed And Excel (Danehill) a questo punto lascerà si le scuderie di Marco Botti e raggiungerà a breve quelle di Ballydoyle da Aidan O'Brien che lo prenderà in cura nel periodo sotto Natale. 
Con Marco Botti Excelebration ha vinto il Prix du Moulin, le Hungerford G2 e le 2,000 Guineas Tedesche G2 questa stagione, e dopo la prestazione di Newbury è stato acquistato dalla Blandford Bloodstock per conto dei Boss Coolmore Michael Tabor, Derrick Smith e John Magnier. Tom Goff della Blandford Bloodstock ha dichiarato che è un peccato non prender parte alla spedizione, aveva lavorato bene e Jamie Spencer era entusiasta dei lavori effettuati. Ha inoltre ringraziato Marco Botti per l'egregio svolto (ricompensandolo con qualche puledro made in Coolmore) e confermando che Excelebration (che ancora per metà resterà di Manfredini fino alla fine delle competizioni) correrà anche a quattro anni per la bandiera Coolmore in Europa. Altra piccola consolazione per Marco Botti in vista del Vase è la seguente notizia: 
Defezione in vista anche per Snow Fairy (Intikhab). La regina del Far East Top si è dovuta fermare proprio mentre stava preparando l'Hong Kong Vase a Sha Tin, cercando di bissare la vittoria nella Hong Kong Cup G1 lo scorso anno. Ed Dunlop ha parlato di un lieve problema mentre stava facendo un lieve canter all'ippodromo di Sha Tin, e tornerà a breve in Inghilterra e se tutto andrà bene prenderà parte alla stagione 2012.
Intanto l'HKJC pubblica le foto degli arrivi dei protagonisti del meeting, esposta c'è quella di Campanologist (Kingmambo)  in forma a dir poco smagliante. 

lunedì 28 novembre 2011

CONTROLUCE..di Mario Berardelli (25° puntata)

Torniamo almeno all'inizio a parlare di questioni tecniche, sono il nostro pane. Adeguatamente celebrato il 200 di Cristian Demuro, chiuderà intorno alle 230 forse 235. Non sono i numeri che ci interessano  . Qui siamo di fronte, oltre che all'ennesimo fantino di valore che negli ultimi 20 anni il nostro turf ha saputo creare ( vogliamo dire grazie alla scuola di Pisa? E' questa la cultura che dobbiamo salvare) , ad un che di straordinario. Io credo che se Cristian avesse il cuore e osasse l'estero forse , deve però farlo subito, avremmo un nuovo Franky. Non aggiungo altro, credo sia il complimento massimo. Che ne pensate ? Il tempo è galantuomo : un anno dopo Buena Vista ritrova la Japan. Trionfo del sol levante, i primi 5 sono loro, Tosen Jordan  che è secondo avrebbe dato a Nicola Pinna  una emozione unica se fosse rimasto li dopo il Tenno. Victoire Pisa solo rientro, vedremo nell'Arima se è ancora integro. Danedream non avrebbe mai corso se non fosse stata acquistata da loro, come Tony Bin. Con tutto il rispetto chi vince Parigi  è sopra Tokyo a parte il fatto che due mesi dopo non regge la forma, non corre e basta. A meno che non siano Jap da prima e si siano fatti Longchamp ma è un altro approccio.  Del resto li comprano apposta se sono abbordabili. Ci resta Hong Kong prima del letargo attivo fino alla fine di marzo, salti a parte. I Book nello sprint , come del resto il rating esige, sono per  quelli dell'east. Rocket Man a 9/4, Sacred Kingdom a 9/2 però Bated Breath è a 6.  Il nuovo itinerario globale porta da Melbourne o da Tokyo al Vase cosi ottimizzi e ammortizzi. In linea di massima si capisce. Dunaden a 7, Red Cadeaux a 10 , Sara Lynx a 6 ma i favori sono per Perfect Shirl a 5  Noi abbiamo Campa e Jakka a 10 , ci siamo e questo conta.  Nel mile abbiamo Cityscape a 11/2 dopo il 5 di Xtension e Jimmy Choux ma volendo anche Rasjaman , vale Rio , ci da presenza a 7.   Zazou è a 25 nella Cup, dura. Cirrus a 6/4 precede Ambitious Dragon a 3, danno Victoire a 5 ma sembra più logico l'Arima. Giochiamo Byword tutta la vita a 7.  A Santo Stefano  la vera corsa di Natale sarà a Kempton , King George : Long Run a 6/4 Kauto con ? a 4 Master Minded a 5. Libidine se ci saranno.... Nel Champion Hurdle di marzo il nostro Hurrycan Fly corre solo a 7/4 , il fratello Zarkandar è a 10, ispira Binocolar a 12. C'è tempo.  Per gli allibratori le classiche si sono già corse :  Camelot a 3 in Ghine e Derby. Dabirsim tra 8 e 10  , idem Harbour Watch e Nephrite, Power a 14. Tanto vale correre a  a Typperary. Il derby poi è allucinante il secondo è a 20 ma a 25 non vi piacerebbe  Mandaan anche se viene da una corsa tomba ? Tra le girl si va con Maybe ma nelle Oaks anche con Wadin. In Inghilterra 250 cavalli hanno vinto l'equivalente di 50.000 euro. Sapete che sono perplesso nel giudicare il dato...occorre riflettere. O' Brien in Inghilterra ha vinto 2.894.000 di sterline con solo 16 vittorie, in Irlanda 4.827.000 euro, aggiungete Usa e altro e abbiamo le cifre di un impero.  Per darvi una idea in Irlanda solo Bolger , Weld e Oxx sono sopra il milione, gli altri in cassa integrazione. Hannon comunque strabiliante con 3.703.000 sterline ma con 214 vittorie, il Maestro  con 55 porta a casa 2.750.000 ( Frankel 1.106.000, Twice Over 466, Midday 435) . Tra i jockey Hughes ha in cassa 2.655.000 sterline, Moore 2.613.000, Queally 2.552, Buick 2.532 e Franky 2.232. Heffernan in Irlanda vince 1.980.000 euro ma il ragazzino figlio di papà vive di suo con 1.404.000. Basta con i numeri  che però vi possono far riflettere e stop anche alle nostre chiaccherate  settimanali, pausa invernale magari interrotta di quando in quando se ci saranno argomenti da riflessione. Ci si risente per la notte del Dubai. Ci sarà ancora la nostra ippica ? Le corse si, l'ippica e il turf , almeno come lo concepisco io,  forse da tempo è fenomeno clandestino, carbonaro. Hanno preso il sopravvento altri valori, non si legge più, non si dibatte più seriamente, salvo alzar la voce tanto per farsi notare, le esigenze , le necessità sono diventate altre, a volte ti cadono le braccia e ti domandi se ne vale la pena...... 

sabato 26 novembre 2011

Buena Vista vince la Japan Cup. Nulla da fare per Danedream

Il destino le ha dato quello che le aveva tolto lo scorso anno, quando nella Japan Cup 2010 vinse ma venne retrocessa al secondo posto per aver danneggiato Rose Kingdom. Quest'anno è filato tutto liscio per la femmina di 5 anni Buena Vista (Special Week) (Allenatore: Hiroyoshi Matsuda, Fantino Yasunari Iwata) la quale è tornata alla vittoria ufficiale dopo oltre un anno, l'ultima sua affermazione era stata il Tenno Sho G1 dell'ottobre 2010. 
Proprio da quella prova preparatoria è arrivata Buena Vista che quest'anno nel Tenno Sho 2011 ha rifinito la condizione arrivando quarta quarta nella prova vinta da Tosen Jordan (Jungle Pocket) che in questa Japan ha dato filo da torcere alla femmina, terminando al secondo posto a ridosso. Buena Vista ha dominato dando una bella dimensione di se stessa, dimostrando di essere tornata la fenomena dell'anno scorso, dopo un percorso vicino la testa che le ha dato il suo interprete.
Terzo è arrivato Jaguar Mail (Jungle Pocket) mentre quarto Trailblazer (Zenno Rob Roy) mentre quinto è finito Win Variation (Heart's Cry). Nulla da fare, va da se, per Danedream (Lomitas) che tentava di entrare la leggenda ma non è riuscita ad emergere dal centro della pista, arrivando sesta ma finendo comunque a non troppe lunghezze dal treno dei primissimi, e nulla da fare nemmeno per uno sfortunato Victoire Pisa (Neo Universe) sul quale c'era Mirco Demuro il quale è arrivato 13° su 16. Settima Shareta (Sinndar), dodicesima Sarah Lynx (Montjeu).
Il video completo della corsa, lo trovi qui: http://www.youtube.com/watch?v=PpxYVkrc_J8

mercoledì 23 novembre 2011

Rapid Redux vince ancora. Sono 20 vittorie consecutive, cancellata Zenyatta

Rapid Redux è entrato nella storia del galoppo americano, cogliendo la sua 20 affermazione consecutiva. 
E' successo Lunedì notte scorso a Mountaneer Park, ippodromo con casino annesso in West Virginia che ha ospitato questa prova, dominata da Rapid. Si tratta non di un campionissimo ad altissimi livelli, ma pur sempre un cavallo che ha saputo far parlare di se per la sua striscia positiva che è davvero ammirabile. 
Rapid Redux è un cinque anni, castrone da Pleasantly Perfect (Pleasant Colony) allenato da David Wells e che è stato montato da Deshawn Parker, il quale ha vinto una condizionata da $5,000 dollari al primo. Si trattava di una prova con soli quattro partenti al via (dai sette che erano stati dichiarati in precedenza) ed ha chiuso favorito intorno all'1/10. 
Come detto non è un Campione, certo, ma intanto ha scavalcato in questa speciale classifica che vi proponiamo di fianco (grazie ai dati raccolti per la Gazzetta dello Sport da Michele Ferrante) la sensazionale Zenyatta (Street Cry) che era ferma a quota 19 nei tempi moderni ma di spessore notevole (12 G1 vinti ed oltre $7 milioni), come la provinciale ma non meno tenace Peppers Pride (Desert God) che fece il record in circuiti minori del New Messico, è stata ritirata in razza ed ha prodotto una femmina nata quest'anno dall'incrocio con Distorted Humor (Forty Niner).
Tornando al protagonista, la sua serie di vittorie era iniziata in Dicembre a Penn State, subito dopo che il cavallo era stato reclamato per appena $6,250 in Ottobre. Attualmente il suo bottino parla di $284,000 vinti, in circuiti tra Charles Town, Laurel Parl, Park Racing, Thistledown e Timonium, ippodromi che davvero dicono poco ma che nascondono mille insidie. E per questo, per certi versi, questo record vale moltissimo in termini di soddisfazione, perchè ottenuto negli ultimi 30 anni, nell'era della globalizzazione.
La prossima a abbattere questo muro di vittorie, anche se in fondo perdere non è così disonorevole in fondo, potrebbe essere Black Caviar (Bel Espirit) ferma a quota 16 ed ora in pausa stagionale, prima di riprendere la preparazione che potrebbe portarla in Europa in primavera prossima
Come potete vedere voi stessi, qui a fianco vi proponiamo la lista dei record di sempre dalla striscia più lunga, a quella di Black Caviar attualmente a quota sedici. Inarrivabile o quasi Camarero (Thirteen) che è stato il primo a vincere la "Puerto Rican Triple Crown" e dè stato imbattuto in 56 corse consecutive tra il 19 Aprile del 1953 ed il 1 Agosto del 1955. Il suo record è contenuto nel libro dei Guinness World Records. Il secondo è Kincsem (Cambuscan)  con 54 vittorie, ottenute però tra il 1876 ed 1879.
Nella lista (cliccateci sopra per ingrandirla a schermo intero) trovate anche Ribot (Tenerani) con le sue 16 vittorie consecutive. 

E' febbre gialla. Domenica si corre la Japan Cup

Tutto pronto, o quasi, per l'appuntamento che va segnato con il pennarello rosso sul calendario. Domenica mattina, alle 7,00 ora italiana, puntate la sveglia ed accendete il pc per vedere in diretta lo streaming della Japan Cup 2011. Tutto pronto, si diceva, con Umberto Rispoli partito alla volta del Sol Levante come ospite per assistere alla Japan Cup. In tarda mattinata di oggi è arrivata la conferma della presenza di Victoire Pisa (Neo Universe) che ha rifinito nella mattinata di oggi soddisfacendo il proprio team e l'allenatore Sumii ed avrà in sella Mirco Demuro. Il figlio di Neo Universe (Sunday Silence) è il 4° favorito nell'antepost della Japan Cup, ma ad una quota molto alta, quella di 13 contro 1.
La favorita è ovviamente Danedream (Lomitas), la tedesca di Peter Schiergen vincitrice dell'Arc de Triomphe a Parigi è la cavalla con il rating più alto dei concorrenti, ed è appoggiabile intorno al 2,80 come vincente (guarda due speciali su Danedream trovati su internet qui: http://www.youtube.com/watch?v=mQzcnuNMmio e cliccando anche qui: http://www.youtube.com/watch?v=uWVquzS0XTk&feature=player_embedded). Sulla tedesca, un comunicato della Japan Racing Association ha rivelato che è arrivata insieme alle altre due europee Shareta (Sinndar) e Sarah Linx (Montjeu) nelle scuderie dell'ippodromo dopo un viaggio di due ore dalla quarantena del centro di Siroi, e vi resteranno fino al giorno della corsa. Ike Hildebrand che sta seguendo la campionessa ha detto che la stessa ha perso un pò di peso per lo stress ma che ha comunque appetito e non ci sono particolari problemi. Dovrà comunque sentire Schiergen se darle un lavoro brillante subito o aspettare magari venerdì, due giorni prima della corsa per incrementare. Ma intanto qualcosa ha fatto, leggiamo i commenti dei protagonisti stranieri seguendo questo link: http://japanracing.jp/_news2011/111123.html

Hong Kong parte 2. Comincia l'avventura per Jakka e Excelebration. Non invitata Quiza Quiza Quiza

Il Duca Riccardo Cantoni ci sperava di prender parte ad un meeting così prestigioso, purtroppo la sua Quiza Quiza Quiza (Golden Snake) non è stata invitata al meeting di HK e per lei si aprono le porte dell'allevamento...forse. Chissà che non ci ripensino e puntino a qualche obiettivo all'estero, durante la stagione dei 6 anni di Quiza. Difficile. 
Nella mattinata di Mercoledì sono stati resi pubblici tutti gli invitati del meeting che avrà luogo l'11 Dicembre prossimo a Sha Tin, e sono stati formalizzati gli inviti ufficiali per Jakkalberry (Storming Home) e Excelebration (Exceed And Excel), entrambi per Marco Botti.
La lista completa degli invitati la trovi cliccando su questo link: http://www.cxhkir.com/english/hkir2011/news_item.asp?in_file=/english/news/2011-11/news_2011112302003.html&current_category= ; mentre poco più sotto proponiamo gli invitati della HK Cup sui 2000 metri e del Vase sui 2400 metri: 

Cathay Pacific Hong Kong Cup (Group 1) – 2000m
HK$20 million (US$2.567 million) 
FR 128 Cirrus des Aigles (FR), HK 122 Ambitious Dragon (NZ), FR 122 Byword (GB), JPN 122 Victoire Pisa (JPN), GER 118 Durban Thunder (GER), HK 118 Irian (GER), HK 117 California Memory (USA), GER 117 Zazou (GER), GB 116 Ransom Note (GB), HK 114 King Dancer (IRE), HK 114 Pure Champion (IRE), HK 104 Jacobee (GB). 
Cathay Pacific Hong Kong Vase (Group 1) – 2400m
HK$14 million (US$1.797 million) 
GB 117 Jakkalberry (IRE), FR 117 Silver Pond (FR), UAE 116 Campanologist (USA), FR 116 Dunaden (FR), HK 116 Mighty High (FR), HK 115 Mr Medici (IRE), HK 115 Thumbs Up (NZ), GB 114 Red Cadeaux (GB), JPN 112 Trailblazer (JPN), GB 122 Snow Fairy (IRE), CAN 118 Perfect Shirl (USA), FR 117 Sarah Lynx (IRE), FR 116 Vadamar (FR), FR 120 Shareta (IRE) (14)
NB: Victoire Pisa è iscritto anche nella HK Cup, ma sembra parteciperà solo alla Japan Cup di domenica, e poi saltando HK punterà deciso verso l'Arima Kinen G1.

Hong Kong parte 1. I trial di domenica, perdono i favoriti. Rivincite l'11 Dicembre


Un piccolo passo indietro. Dopo il Mile Championship di domenica in Giappone, anche Hong Kong ha mandato in scena un convegno fatto di tre trial di G2 a Sha Tin che hanno provveduto all'apertura ufficiale dell'Hong Kong International Races dell'11 Dicembre e i performer dei team di casa hanno lanciato i loro per la preparazione ai big events. La nota predominante è stata quella che ha visto i favoriti perdere clamorosamente, per la gioia dei bookmakers. Nel Cahay Pacific Jockey Club Mile sul miglio tutti gli occhi puntati su Ambitious Dragon (Pins) il quale con in sella Maxime Guyon è partito troppo largo in curva sottovalutando l'impegno ed è stato sopravanzato, seppure di poco, da Destined For Glory (Azamour), sul miglio che non è la sua distanza di certo. Il vincitore, che in Europa si chiamava Wade Giles, in Irlanda si è piazzato nelle Solonaway G3 e nelle Diamond G3 a Dundalk. Terzo Flying Blue (Piccolo). Tony Millard, allenatore di Ambitious, è stato diplomatico dando l'appuntamento per l'HK Cup. 

Nel Jockey Club Sprint G2 tutti attendevamo l'ennesimo miglioramento dell'Australian bred Entrapment (Halo Homewrecker) ma ciò non è avvenuto a favore del cugino Neozelandese Little Bridge (Faltaat) montato con esperienza infinita da Gerald Mosse. Anche qui, appuntamento all'Hong Kong Sprint. L'altro trial di interesse è stato la Jockey Club Cup G2 vinta da Thumbs Up (Shinko King) su Pure Champion (Footstepsinthesand) ed Irian (Tertullian). Solo quarto l'attesissimo California Memory (Highest Honor), sfortunato sul percorso. Thumbs Up non vinceva da 13 mesi ma il suo allenatore Caspar Fownes, ha dichiarato di voler bypassare la Cup, perchè...Ambitious Dragon è troppo più forte, dichiarando che farà rotta al Vase G1 sui 2400 metri. 

lunedì 21 novembre 2011

CONTROLUCE..di Mario Berardelli (24° puntata)

Siamo tutti più poveri, nel cuore, nella mente, nella nostra cultura e nei sentimenti. Come colmeremo il vuoto lasciato, nel pieno della sua vicenda esistenziale , da Armando Renzoni ? Un vuoto di educazione, signorilità, la stessa di papà Roberto, di disponibilità, i nostri sentimenti sono mortificati, colpiti duramente. Ne è commovente testimonianza la partecipazione di tantissimi di voi  che attraverso  questo blog hanno voluto rappresentare i propri sentimenti, insieme il proprio dolore e anche la incredulità. Oltre il sentimento, al di la del cuore, c'è un altro vuoto enorme che la scomparsa di Armando  ha scavato ed è quello culturale in senso lato  nel turf in assoluto e nel macrocosmo  di Capannelle che per la sua dimensione è emblematico del settore su scala nazionale.  Lo hanno colto alcuni di voi che sono intervenuti ( meglio lo hanno ovviamente colto tutti e alcuni lo hanno esternato) e me ne sono trovato a discutere domenica con Elio Pautasso sempre attento  nel cogliere ogni aspetto che riguarda il nostro turf. Cosa rappresentava Armando in termini di cultura autentica nel panorama di Capannelle e del turf nazionale? Una perdita incalcolabile sotto questo profilo perchè Armando era una risorsa assoluta di cultura, di alto profilo tecnico , di rilevanza socio economica per tutti noi. Armando era crogiolo di cultura e di progresso, era punto di riferimento altamente mercuriano per un polo strategico nel turf come Roma. Da Armando transitava la crescita, la innovazione, il progresso, soprattutto , socialmente per il turf, a lui si potevano affidare coloro che , neofiti o collaudati, desideravano vivere la loro esperienza  nel turf al massimo livello possibile. Armando era una garanzia sotto questo e sotto tutti gli altri profili . La perdita di Armando Renzoni , che almeno per altri 15 anni  , sarebbe stato uno dei motori indispensabili del nostro galoppo, è incredibile , è insieme , logicamente, un dolore umano e sentimentale ( io per anagrafe sono ippicamente cresciuto in parallelo) ma nello stesso tempo incolmabile sotto l'aspetto  di cultura assoluta. Siamo davvero più poveri sotto ogni profilo. Armando è stato mercuriano ante litteram, vi rendete conto che ha corso, secondo di un baffo, le Irish Oaks con Atoll oltre 20 anni fa e che ogni volta che è stato possibile ha cercato confronto e valorizzazione , che ha sempre, lui come per fortuna quelli della sua pasta e scuola, finalizzato il suo lavoro, la sua arte all'obiettivo della selezione che è il fine del turf ?  Una delle sue frasi preferite, meglio uno dei concetti, era che.... non mi interessa la routine, voglio sempre vedere se in un cavallo si nasconde il campione. Questo è lo status intellettuale del turf per il quale , quelli come noi, si battono e Armando era punta di diamante di questo schieramento. Ora non c'è più, un colpo tremendo del quale ci accorgeremo solo nel tempo  come è stato ovviamente in altri casi analoghi e penso a Lorenzo ma penso anche , visto che siamo nel 2011, al ritiro di Vittorio, cosi come di Valfredo, penso a Mill che ha ridotto.....come facciamo a combattere la nostra battaglia di cultura senza i nostri generali ....speriamo che tra i giovani ci siano potenzialità notevoli in tal senso e che in qualche modo si riesca  a trasmettere loro i giusti fondamentali per indirizzarli dalla parte giusta, è il compito-dovere difficile che abbiamo altrimenti , la deriva è questa, rischiamo la deculturizzzione del settore che farebbe molto ma molto comodo a tanti e che in buon parte è in atto.  Difficile allargare a questo punto il discorso per commentare tutte notizie che con magnifica puntualità il nostro Gabriele nel suo blog mercuriano per  eccellenza ci regala anzi trasmette . Kauto Star ci annuncia l'inverno, stagione sublime per i saltatori   nella madre patria, l'aperitivo fa venire l'acquolina, da non perdere. Le notizie dal far east ci ricordano che siamo  consacrato villaggio globale : peccato Orfevre, domenica Japan e poi Hong Kong , presto Dubai ,  è anche stagione oceanica con la nostra Black.... ci siamo lasciati alle spalle l'Europa, una volta si andava in letargo adesso si naviga anche se attraverso il mare di internet, guai a non cogliere il significato del messaggio e le implicazioni culturali e comportamentali che ha sul nostro turf. Guai a ripiegarsi su se stessi, guai ad uscire dal sistema , dal respiro ampio, dalla dimensione cosmica per ripiegare  su quotidianità ripetitiva  senza ideali. Ecco cosa dobbiamo a quelli come Armando.....

domenica 20 novembre 2011

Eishin Apollon vince il Champions Mile a Kyoto. Weekend comunque positivo per Mirco Demuro


La quinta scelta del campo Eishin Apollon (Giant's Causeway), ha ottenuto la vittoria nel Champions Mile G1 a Kyoto nella mattinata di domenica in un finale serrato, reduce da una vittoria in G3, trionfando una incollatura ai danni di Fifth Petal (King Kamehameha) regalando la prima vittoria di G1 al suo allenatore Masahiro Matsunaga. Il fantino è Kenichi Ikezoe, ha vinto 4 G1 nella stagione, compreso il Triple Crown winner Orfevre (Stay Gold). Terza è arrivata Sahpresa (Sahm) ed è l'unica notizia buona per gli europei. Solo settiman Immortal Verse (Pivotal), mentre per quanto riguarda gli altri non piazzati celebri, diciamo che Marcellina (Deep Impact) è arrivata sesta, il favorito Real Impact (Deep Impact) quinto, mentre quarto è finito Danon Yoyo (Dance In The Dark), solo tredicesimo Mirco Demuro in sella a Grand Prix Boss (Sakura Barushin O).
Il Mile Championship è una delle più prestigiose corse nell'autunno giapponese sul miglio, insieme al Yasuda Kinen G1 che però si disputa in primavera.
Buono il weekend di Mirco Demuro, nonostante l'np del Mile. Sabato ha aperto il conto con 9 corse disputate, 2 vittorie e 5 piazzamenti, di cui 4 sono secondi posti. Domenica, 7 corse ed una sola vittoria in maiden. Totale vittorie trasferta, sono 7. 

Kauto è tornato e domina Haydock

Kauto is back! Il Champion chaser Kauto Star (Village Star) ha regalato un'altra emozionante performance ad Haydock nel Lancashire Chase G1, vinto per la quarta volta, ed incrementando il proprio bottino di G1 portandolo a quota 15. Bel weekend per Clive Smith e Paul Nicholls, che ad Ascot hanno salutato la vittoria di Master Minded (Nikos) nell'Amlin 1965 Chase per il secondo anno di fila. Tornando a Kauto, la vittoria presumibilmente è quella che gli darà maggior rilievo a livello di rating. Solita lotta stoica, e sul traguardo il castrone di 11 anni ha battuto di 8 Long Run (Cadoudal), vincitore di Cheltenham Gold Cup G1 proprio ai danni di Kauto. Prossimo match, sarà a Kempton Park per le King George VI Chase G1 dove Long Run cercherà di difendere la corona contro Kauto Star e cercherà di vincere la prova per la quinta volta. 

Aussie Rules cambia casa e torna alle origini

Il vincitore Classico e duplice vincitore di G1 sul miglio Aussie Rules (Danehill) cambia casa e passa dal Coolmore in Irlanda al Lanwades Stud in Inghilterra, al fianco di stalloni come Archipenko (Kingmambo),
Hernando (Nijinsky), Selkirk (Sharpen Up) e Sir Percy (Mark Of Esteem) per la stagione 2012. Allevato nella porpora è stato un fine performer classico, vincendo dai 1200 metri ai 1600. E' un grigio figlio di Danehill (Danzig) e a due anni ha vinto le Somerville Tattersall Stakes G3. A tre anni ha vinto le Poule d’Essai des Poulains G1 in Francia, e poi in USA il Shadwell Turf Mile G1 a Keeneland. Torna a casa Aussie Rules, perchè la mamma è Last Second (Alzao) che per la casa madre vinse le Nassau G2 e le Sun Chariot Stakes G2 e piazzata di Coronation Stakes G1. La famiglia è quella di grandissima classe di vincitrici di g1 e riproduttrici ad ottimo livello Alborada, Albanova, entrambe da Alzao (Lyphard), poi Allegretto (Galileo), e Yesterday e Quarter Moon, entrambi da Sadler’s Wells (Northern Dancer) tutte che provengono dalla madre base di quell'allevamento Alruccaba (Crystal Palace). 
Aussie Rules è stato leading European second crop sire e della sua prima annata in razza ha prodotto Djumama seconda del Preis der Diana G1 e campionessa a due anni. Tra gli altri, ha prodotto Duck Feet, recente vincitore del Premio Guido Berardelli, sul mercato oggi. Aussie Rules ad oggi ha prodotto 7 vincitori di Grupppo e Stakes winners nelle prime due annate in razza. La sua progenie ha vinto un totale di £1.7 million, e nel biennio 2010-2011 ha prodotto 35 vincitori individuali a due anni, e in totale 68 vincitori di 95 corse. 
Funzionerà per un tasso di £5,000 1st Oct (Special Live Foal).

Drosselmeyer ritirato in razza alla WinStar

Notizia di questi ultimi giorni che il vincitore recente del Breeders’ Cup Classic G1 Drosselmeyer (Distorted Humor) è stato ufficialmente ritirato in razza ed il prossimo anno comincerà la carriera di stallone presso la WinStar Farm a Versailles in Kentucky, con il tasso di monta che è stato già stabilito e quantificabile in  $17,500, stands and nurses, come si dice da quelle parti. Elliott Walden, Presidente & CEO della WinStar Farm, ha dichiarato che il cavallo è uscito in condizioni perfette dal Classic ma è stato deciso lo stesso per il ritiro in razza del cavallo di casa e ne ha elogiato tutte le caratteristiche che fanno vendere le monte. C'è da dire che Drosselmeyer è un cavallo duro e puro, tipico da mischia americana, che ha scritto il suo nome vicino a quello di A P Indy (Seattle Slew) per aver vinto da solo insieme a lui le Belmont Stakes G1 e il Breeders’
Cup Classic G1 nelllo stesso anno. Ed il settimo ad aver vinto una prova della Triple Crown americana, insieme a A P Indy, Unbridled, Sunday Silence e Curlin
Con guadagni per $3,728,170, Drosselmeyer è il figlio più prolifico in termini monetari per suo padre  Distorted Humor (Forty Niner) ed è prodotto di Golden Ballet (Moscow Ballet), vincitrice di G1 nelle Santa Anita Oaks [G1], Las Virgenes S. G1 per i colori del Team Valor. 

Impatto Sea The Stars a Goffs. Primi foal venduti a peso d'oro, sorride Jim Bolger

Molti dei migliori foals in circolazione, hanno aperto il mercato in Irlanda alle Goffs November Foal Sale. Sea The Stars (Cape Cross) ha attirato tutte le attenzioni possibili (tra l'altro l'Aga Khan ha confermato per il 2012 il tasso di monta ad €85,000) ed è stato il protagonista indiscusso della seconda sessione, in continua crescita. Numeri che parlano di una seduta con il totale (aggiornato alla terza sessione) di oltre 42% in più rispetto al 2010 (€14,423,200 nel 2011, e 10,134,900 lo scorso anno).
Il top price, anzi, i top prizes sono stati tutti per i primi foal del Campione Sea The Stars. Prezzo più alto, e non si registrava un prezzo così a Goffs dall'1984 con una figlia di Golden Fleece che fece Ir500,000gns, è stato €850,000 per il Lot 734 presentato dal Redmondstown Stud di Jim Bolger e acquistato da Sunderland Holding. La mamma del foal è Affianced (Erins Isle), dunque si tratta di un consanguineo stretto di Heliostatic (Galileo), vincitore di G3 e stallone, e lo Stakes scorer Carraiglawn (Rock Of Gibraltar). 
Poco più tardi, altri prezzi più alti, ma per due femmine da €800,000. La prima  (Lot 581) è un prodotto di Sea The Stars appunto e della Campionessa nel 2006 Finsceal Beo (Mr Greeley), che diventò Champion European Juvenile Filly per aver vinto le 1000 Ghinee Inglesi ed Irlandesi. Annunciata come ‘living legend’ dal banditore irlandese Henry Beeby, ha aperto con un bid di €500,000 ed è andata in aggiudicazione a colpi da €100,000. Quello risolutivo è stato di John McCormack a €800,000. Jim Bolger ha allenato in corsa Finsceal Beo, ma non presentava il suo puledro. Piuttosto però ha registrato anche il terzo prezzo più alto per il suo Redmondstown Stud sempre con €800,000 sborsati da Ibrahim Araci, proprietario di Native Khan (Azamourì). Si tratta del lotto 685 che ha aperto ocn un bid di €200,000, ed è finita appunto ad €800,000. La mamma è Scribonia (Danehill), di una famiglia sviluppata in corsa proprio da Bolger, la quale ha prodotto anche Cuis Ghaire (Galileo) e Gile Na Greine (Galileo), piazzate Classiche. Julie Wood ha speso €300,000 per il 4° prezzo più alto della sessione, ancora una femmina figlia di Sea The Stars prodotto di Senora Galilei (Galileo), sorella piena di Teofilo, campione e stallone che in corsa vinse per lui il titolo di European Champion Juvenile nel 2006. Proprio Teofilo (Galileo) ha registrato il 5° prezzo più alto della sessione, con €200,000 raccolti per il 591 una femmina da Grecian Bride (Groom Dancer), famiglia interessante, acquistata da Sheikh Hamdan Al Maktoum per conto di Shadwell Estates ed il Derrinstown Stud. 
Staremmo ore, ci fermiamo qui, diciamo solo che Jim Bolger sta facendo affari d'oro. Il giorno successivo, all'apertura delle November Breeding Stock Sale, ha venduto la trottolina Banimpire (Holy Roman Emperor) per l'incredibile cifra di €2,300,000 sborsati da Michel Zerolo della Oceanic Bloodstock che agiva per conto di Martin Schwartz. Continuerà a correre in USA e proverà la Breeders Cup, quasi sicuramente. 

Kingsfort stallone in Italia

Un nuovo arrivo ad incrementare la qualità del parco stalloni in Italia. Kingsfort (War Chant), vincitore delle National Stakes G1 a due anni, è stato ritirato in razza e funzionerà nel 2012 presso l'Azienda Agricola Cansana in Italia, nella farm da 66 ettari, locata a Dicomano, vicino Firenze, per conto della famiglia Seghi, attivissima ippicamente in Italia. Kingsfort è una piccola rarità perché è il primo ed unico figlio di War Chant (Danzig) a funzionare in Europa. War Chant ha vinto la Breeders Cup Mile G1 nel 2000 battendo North East Bound (D'Accord) ed un certo Dansili (Danehill), ed è prodotto del "sire of sires" Danzig (Northern Dancer) mentre la mamma era una campionessa vincitrice di tre G1 in USA. Kingsfort in corsa è stato uno dei migliori due anni della sua generazione, suggellata con la vittoria nelle National G1. Successivamente è stato acquistato da Godolphin ma si infortunò gravemente nel Marzo 2010, mentre era in preparazione per le 2000 Ghinee. Nell'autunno successivo, è tornato con una vittoria in Listed a Newmarket (le Ben Marshall Stakes sui 1600 metri) contro i cavalli anziani. Ritirato in razza, si registrano 3 vittorie in 7 uscite per un bottino di £200,000 in somme vinte. La mamma di Kingsfort è Princess Kris (Kris), mezza sorella di vincitrici di Gruppo di una famiglia di vincitori. E' inoltre la mamma di Prince Arch (Arch), vincitore di Breeders Cup Handicap G1. Una sorella piena di Prince Arch è stata acquistata da Shadwell (alle Goffs Orby Sale) per €340,000. Kingsfort è frutto dell'incrocio "proven" Danzig su Kris/Sharpen Up, lo stesso per intenderci di Invincible Spirit (Green Desert), Kodiac (Danehill) e Danehill Dancer (Danehill). Funzionerà ad un tasso di €5,000 (1st Oct, SLF).

sabato 19 novembre 2011

Se n'è andato Armando Renzoni. Addio ad un signore vero

Lui Rei ed Armando Renzoni
Sullo sfondo, il viale di Capannelle dove Armando
amava camminare ed osservare i lavori dal suo punto di vista
Tutta l'ippica è in lutto. Se n'è andata una persona speciale, straordinaria come Armando Renzoni che nel nostro sport lascia un vuoto incolmabile. Se n'è andato in silenzio, Armando, un pò come nel suo stile da "Sir". Ci ha lasciato nella mattinata di oggi, a 62 anni, dopo aver lottato contro un male incurabile. 
Un uomo che ha incarnato i veri valori del nostro sport, un signore autentico, positivo, simpatico, gentile, affabile, disponibile, pacato, mai sopra le righe, ed un professionista esemplare nel suo lavoro. Con lui se ne va il ricordo delle grandissime imprese sportive, noi vogliamo ricordarlo così. 
Uomo eccezionale e trainer sopraffino, con il suo stile particolare e rigoroso, sfiorò quella che sarebbe stata la corsa della vita: le Irish Oaks 1990 a Dublino perse per un cortissimo muso con Atoll, con la quale vinse le nostre di Oaks. Ma è stato anche l'uomo di Arranvanna, il mio primo ricordo personale di Armando, avevo 8 anni e guardavo vincere quella campionessa sul canale romano GBR. Ma poi, Golden Titus, Lui Rei, Rosendhal, Barn Five South, Armando Carpio e tanti altri...ma poi la sua corsa, il Città di Napoli, vinto 9 volte: Con Late Parade per 3 volte, Kuaicoss, Le Cadre Noir, Kiri's World, T E Lawrence, Guado D’Annibale per due volte. 
Ma non basterebbe un post per descrivere tutto quello che ha rappresentato per il nostro settore, e noi di Mondoturf ci stringiamo idealmente in un abbraccio, attorno alla famiglia di Armando. 
Semplicemente, ciao Sir Armando. E' stato un onore ed un privilegio conoscerti. Mi mancherà il tuo modo di essere.

giovedì 17 novembre 2011

Mario Catania: Un vero ippico a MIPAAF (estratto da Per Sport edizione del 17 Novembre) di Mario Berardelli

Purtroppo è Laziale (avrei potuto censurare Mario...ndr) ma il peccato è ampiamente mondato da un militanza  ippica  prova di bomba. Mario diventa ippico  doc negli anni giusti, i suoi venti  e l'inizio dei 70 del secolo scorso. Le corse, l'ippodromo, il fascino della scommessa e soprattutto quello della ricerca, dell'analisi, dell'approfondimento hanno avuto su di lui come su tante generazioni di ragazzi lo stesso effetto di un vaso di miele sugli orsi. Irresistibile. Un periodo indimenticabile scandito da comune militanza e passione, i pomeriggi alle corse, ah quanti ricordi,  rigorosamente sulla tribuna a 200 dal traguardo ( i grandi premi , derby in testa , su in alto sul tetto) tenuti tutti a chioccia da Giorgio Giubilo. Un cenacolo splendido che poi si arricchiva a cena , tutti noi Giovani Ippici che fondammo e ci ritrovammo nell'ANGI , per non dire poi di Ippica Nuova il vero nostro momento di ebrezza, la nostra rivista della quale anche Mario Catania fu redattore capo e sulla quale scrisse, dopo la vittoria nel derby , che Gay Lussac avrebbe rappresentato il cavallo del domani la dove Tierceron rappresentava il passato. Polemizzammo  ma lui era già mercuriano e noi lo saremmo diventati solo 30 anni dopo. Mario a differenza di molti ragazzi totalmente rapiti dl turf non trascurò, altroche, gli studi, si laureò  vinse diversi concorsi. Scelse, secondo noi per vicinanza con il turf,  il Ministero Agricolo. Diede un senso tangibile alla sua militanza quando accettò, sembrò a tutti noi una scelta obbligata, di fare il Commissario alle corse e per diversi anni cui fece seguire , gli impegni al Ministero diventavano pressanti, quello più gestibile di membro della Commissione di disciplina, lui al Jockey e noi allo Steeple. Con il tempo ha dovuto lasciare anche questo incarico ma il cordone ombelicale che lo ha legato e lo lega all'ippica non si è mai reciso né mai lo sarà. Il fatto è che Mario , diventato Direttore Generale, rappresenta da quasi 20 l'Italia Agricola a Bruxelles e dal quel  ruolo è totalmente stato preso. Ci siamo comunque sentiti e anche visti fino a non molto tempo fa, è più che mai vicino  e sensibile ai problemi , che conosce più che bene, del settore. Se sei stato ippico nel momento giusto lo sei per sempre ! Adesso la tenue fiammella, quasi invisibile , che tiene in vita il settore e che è ridotta a un cerino spento o quasi è finita nelle tue mani, caro Mario. Tutti noi ippici autentici di allora e i tanti altri che lo sono diventati dopo ti guardano e sperano. Si , tutti speriamo che riesca a farla ridiventare un falò enorme come era una volta, capace di scaldarci tutti.  Ci proverai, non abbiamo dubbi e per questo che i ragazzi di allora..... ( te li ricordi?  Carlo Bini, Antonio Conte, il Carlino, Diego, Enrico e Sandro Bolasco, Stefano e Sandro, e quelli come Sergio e Maurone che non ci sono più...) ti dicono grazie a prescindere insieme a tutti gli altri ippici che hai conosciuto e apprezzato come Francesco e non solo ovviamente. Siamo con te senza se e senza ma, è con te questo Giornale su cui puoi contare sempre. Vorremmo tutti finalmente e non per finta come è stato tante volte poterti chiamare.... il nostro Ministro. Che bello! Forza Mario prova a regalarci il sogno di un'Ippica Nuova che poi sarebbe quella vecchia.... la nostra, la tua. Con i suoi valori fondanti, la sua passione, con l'orgoglio di essere ippici. 

martedì 15 novembre 2011

Workforce venduto in Giappone. Sarà stallone nel 2012

Juddmonte Farms ha annunciato di aver venduto il Campione Workforce (King's Best e Soviet Moon da Sadler's Wells) allo Shadai Group in Giappone, dove entrerà in razza nel prossimo 2012. Lo scorso anno, Workforce si rivelò un campione autentico dominando per lunghezze l'Epsom Derby G1 vinto a tempo di record, poi fu capace di replicare nel Prix de l'Arc de Triomphe G1. Workforce entrerà in razza e sarà compagno di Harbinger (Dansili). La scelta del sangue di Workforce, lo ha spiegato Teruya Yoshida, proprietario della Shadai, spiegando che la linea maschile di sangue ha avuto molto successo nel passato in Giappone. Workforce infatti figlio di King's Best, il quale è uno dei migliori esponenti di Kingmambo (Mr Prospector) ed in Giappone hanno un riferimento in King Kamehameha (Jpn). La linea materna di King's Best, poi, è altamente qualitativa (è la famiglia di Galileo), mentre quella di Workforce è sviluppata da Juddmonte ed ha prodotto campioni come Sea Moon (Beat Hollow) e Brian Boru (Sadler's Wells). Workforce ha iniziato subito bene la carriera vincendo a Goodwood, poi è stato secondo di Cape Blanco (Galileo) nelle Dante G2, ma solo a causa di un finimento messo male. Poi il Derby, e l'Arco dove ha battuto il JAP Nakayama Festa (Stay Gold), senza considerare il brutto stop delle King George. Quest'anno era rientrato alla grande nelle Brigadier Gerard S. G3 a Sandown con un sovraccarico incredibile, e poi ha battagliato contro So You Think (NZ) (High Chaparral) nelle Eclipse dove i due hanno dato vita ad un duello che rimarrà nella memoria di molti appassionati (video qui: http://www.youtube.com/watch?v=tWHDSEJRinE). Nelle King George si è parzialmente rifatto aarrivando secondo di Nathaniel (Galileo) ma in una edizione sfortunatissima. Nell'Arc quest'anno, non è stato mai veramente pericoloso.
Il Derby di Epsom di Workforce qui: http://www.youtube.com/watch?v=ESX3OKVsfRg

lunedì 14 novembre 2011

CONTROLUCE..di Mario Berardelli (23° puntata)

Un problema di DNA..... ne facevamo cenno al termine dello scorso controluce.  Quale? Il nostro, il vero, l'autentico DNA ippico che abbiamo smarrito o meglio trasformato nel corso di un lungo quarantennio , giorno dopo giorno, azione dopo azione, ovviamente senza accorgerci.  Una vera mutazione genetica che adesso si sta per compiere e che ci ha lasciato privi di ogni difesa immunitaria dinanzi ad eventi  che mettono in pericolo la vita del settore.  Il fatto è che, per circostanze e accadimenti che possono anche essere compresi , pian piano abbiamo smarrito i valori fondanti del nostro sport, del nostro mondo cosi che l'ippico del 2011, specie se di ultima generazione, tranne le vostre lodevoli e fondanti eccezioni, possiede dei fondamentali differenti da quelli che servirebbero. ( sono stremato, io come tanti di voi, dalla enorme difficoltà di far comprendere quotidianamente cose ovvie che vengono invece recepite come assurde e senza colpa , d'accordo)  Volendo ma sarebbe troppo facile potremmo dire che siamo lo  specchio del Paese che ha inseguito stereotipi e valori purtroppo sbagliati e che adesso si trova smarrito come un bambino dinanzi a situazioni più grandi di lui. La mutazione lenta e inavvertibile del nostro DNA è stato il prezzo pagato  alla crescita cui non è seguita in parallelo una fortificazione dei nostri valori e dei nostri primari obiettivi e bisogni. Come ho già cercato di spiegare tempo fa il nostro mondo all'inizio , proprio all'inizio degli anni 70 viveva e si fondava su criteri di comportamento completamente differenti. Migliorabili  ovviamente , cosi è stato, purtroppo lentamente, e come un virus che incuba a lungo, l'effetto collaterale è stato quello di farci smarrire questi valori fondamentali. Il movimento delle scommesse si aggirava circa intorno ai cento miliardi e , come ho già scritto, Piero Golisano si diede allora come obiettivo di crescita con tutte le conseguenze del caso ( maggior importanza nel contesto socio-economico, differente necessaria organizzazione, crescita esponenziale reiterata della rappresentazione del nostro mondo) quello di raggiungere i mille miliardi di movimento all'inizio degli 80. Obiettivo raggiunto e poi successivamente frantumato negli 80 stessi e nei 90. Infatti noi abbiamo iniziato a viver nel villaggio globale dei Giochi forti di un patrimonio di seimila miliardi-anno alla fine degli anni 90 ( e abbiamo peccato di ebrezza da vertigine), al cambio tre miliardi circa di euro che, allora, valeva un 40% del mercato dei giochi appena liberalizzati e assolutamente globali. Oggi , lo sappiamo tutti, viaggiamo , circa, sul miliardo e mezzo e speriamo di attestarci, ovvero la metà e percentualmente valiamo il 2%. Nulla. Un ciclo si è compiuto, ( quali che siano stati gli errori e tutto il resto.... che importa, è stato cosi e non piangiamo sul latte versato) di fatto siamo tornati , a spanna, all'inizio degli anni 70 per dimensione economica come quelle famiglie nelle quali la terza generazione scopre di dover vendere case e gioielli, barche e auto di lusso per sopravvivere . Vero, o quasi, con un  problema : al 90% forse anche più abbiamo smarrito  e nono riusciamo a trasmetterli quei valori fondanti e fondamentali che guidavano la vita e ispiravano il comportamento di chiunque operasse nel settore ( dall'appassionato orgoglioso di esserlo fino al più impegnato operatore). 
Il primo e assoluto era la PASSIONE che noi sistematicamente abbiamo mortificato nella sua espressione più nobile ovvero l'aspetto tecnico che è fondante e universale per un  settore come il nostro. Abbiamo scambiato il mezzo stupendo ( la scommessa) per il fine ancora più nobile e meraviglioso ( le corse, la selezione, ogni aspetto di rilevanza tecnica, in altre parole la cultura di un settore) . Per fortuna , in maniera a volte quasi catacombale, che la fiammella , a volte vanamente e incompresa,  è stata tenuta viva da manipoli di eroi o di moderne vestali : in prima battuta voi, quindi noi tutti,  appassionati e di fatto veri , sia pur illusoriamente, padroni del settore e poi coloro che agendo concretamente sono riusciti  a manifestare eccellenze e penso ai proprietari che ancora  ci tengono competitivamente agganciati al villaggio cosi come gli allevatori entrambi supportati da magnifici professionisti come gli allenatori e i fantini e se permettete aggiungo anche quel lavoro indispensabile ancorchè insufficiente, lo ammetto, che si è fatto in termini di cultura nelle sedi deputate ovvero sul giornale, sulle riviste e nelle televisioni. La fiammella esiste ma la luce è fioca e forse sta anche per spegnersi. La nostra vera battaglia che equivale a  speranza, poca, di tornare a vivere da ippici passa assolutamente nel recupero dei nostri veri valori, il famoso DNA smarrito o modificato. Ci riusciremo ? Non credo o almeno sarà molto ma molto difficile perchè il nuovo DNA è radicato e fortificato e soprattutto ha ben nascosto i veri valori che dovremmo recuperare. Oggi , purtroppo anche in quelle stesse categorie che ho elogiato come eroiche il pensiero dominante è troppo legato alla immagine che l'ippica si è creata nell'ultimo trentennio : servono soldi, soldi , soldi è la prima invocazione. Per forza perchè ci siamo lentamente trasformati in un settore che non produce quasi più cultura ( non riesce  formare i suoi quadri nella giusta maniera)  sostenuta dallo slancio passionale ma è diventato una sovrastruttura che deve alimentare se stessa e non si accorge, adesso  lo farà per forza, che il suo fatturato non basta più. Siamo un settore, anzi una sovrastruttura, cui , a seconda del ruolo, servono sempre più giornate di corse, più corse per distribuire che è l'esatto contrario della selezione, servono più gettoni per alimentare una catena ,  a volte parassitaria, di gente che a vario titolo li percepisce ma forse non sa neppure perchè e soprattutto non è adeguata al ruolo, in linea di massima è ovvio. Servono soldi per tenere in vita un apparato, sia chiaro indispensabile nella sua giusta dimensione,  che ha però divorato la parte migliore di se stesso. Domanda : siamo un settore eminentemente tecnico, giusto, ebbene esiste una struttura tecnica istituzionale ? No, modificata come il famoso DNA anzi smarrita , forza avanti con le precisazioni e i distinguo ma la sostanza è questa. Non sarà facile, quasi impossibile, spiegare i fondamentali ai tanti  che vivono l'ippica e in ruoli anche chiave come fosse un settore economico qualsiasi senza comprenderne la vera essenza, non sempre per colpa loro ma sovente perchè abbiamo smarrito anche la tradizione dell'insegnamento dei nostri valori. Non hanno nemmeno torto e quindi , non vedendo o non potendo capire, insistono in una direzione che a loro sembra quella giusta e invece la salvezza passa solo attraverso il recupero di quei valori condivisi, di quello stile di comportamento, di quello status indispensabile in ciascuno di noi per porre al centro di tutto il fenomeno la sua vera natura  e di conseguenza tutta una serie di comportamenti . Tante volte , nei racconti, vi ho dato conto del clima di una certa ippica che ho avuto la fortuna di vivere. Riusciremo  a recuperare quei valori e a ricreare, ovviamente al passo con i tempi ( viviamo nel secolo mercuriano) , quella atmosfera, quel clima di slancio e di passione culturale che potrebbe farci rifondare anche a prezzo di sacrifici per molti durissimi ? No, non riusciremo, siamo irreversibilmente condannati a bere il calice fino alla fine senza speranza. Mi auguro , come sempre, di sbagliare.....

Overdose vince di nuovo l'Aloisi. Dagda Mor ottimo secondo. Caudillo nel Roma Vecchia, Rivabella nel Buontalenta

Overdose (Starborough) è tornato, non tanto per la solida prestazione ne Premio Aloisi G3 (video qui: http://video.unire.it/?page=1&ippo=ROMA&nazione=ITALIA&pathVideo=video/RMG-04-G-131111.wmv&idVideo=37048&tipo=G  di domenica pomeriggio, ma per una serie di sensazioni che ne fanno pensare per un cavallo che può tornare ad essere il Budapest Buller come qualche tempo fa. Ha vinto sui 1200 metri, anche se Lanfranco ha dovuto centellinare le energie del suo che è ormai forse un millemetrista spaccato. Ma non solo, il figlio di Starborough (Soviet Star) ha praticamente dominato, ma ha cambiato molto spesso azione, come se non si fidasse abbastanza dei propri piedi. E la bravura di Frankie è stata quella di non lasciarlo scomporre troppo, manovrando come una gru che sposta bicchieri di cristallo. Ma la velocità c'è, serve solo trovare quella fiducia e la condizione necessaria per arrivare al massimo livello competitivo. Chi lo ha rintuzzato ogni volta è stato Dagda Mor (Martino Alonso) che ha chiuso la stagione con una prova di altissimo livello, ancora maggiore del suo ultimo standard, ed ha dato una corsa vera al campione Ungherese, rispondendo sempre per le rime. Ora, per il campione di Felice Villa è previsto riposo, per il "Budapest Bullet" prossimo appuntamento previsto l'HK Sprint G1, sempre per Lanfranco Dettori, che ha detto del suo al dissellaggio, aver sentito sotto un gran motore, un pò impolverato per via del rientro da 4 mesi, ma che in fondo era solo al 75% delle sue potenzialità. E questo è un buon segnale per il futuro. Terzo ha concluso Rosendhal (Indian Ridge) preparato ad Anguillara, terra di velocisti. 
Overdose è tornato, tre anni dopo quella esibizione del 2008, ed ha vinto in 1.08.4 niente male su un terreno tendente al soffice.
Da segnalare una bella cornice di pubblico, per festeggiare la coppia Lanfranco-Overdose e folta rappresentanza di media accorsi sul posto per "fleshare" Frankie ed il velocista Ungherese, accompagnato dal folklore dei proprietari felici di essere dei punti di riferimento per un cavallo che gli regala sempre tante copertine. Ce ne fossero, di cavalli così in grado di attrarre la folla, anche in Italia. O forse siamo noi che non siamo capaci di costruire gli eventi. 
Il pomeriggio di Roma è stato aperto da Caudillo (Acatenango), che ha trovato e sfruttato la quinta occasione della stagione, per testimoniare quanto sia grande il suo cuore e quanto sia generoso il suo coraggio a otto anni e sotto le mani sapienti di Luca Maniezzi, per vincere il Roma Vecchia su Glorious Gray (Highest Honor) e Lake Drop (Lemon Drop Kid) con Glorious che si è preso la rivincita su Lake, dopo la discussa deviazione di quest'ultimo in un riferimento recente, non sanzionata a favore dell'alfiere della San Paolo. 
C'era anche il Buontalenta, memorial Giuseppe Valiani e sponsorizzato dal Lanwades Stud che ha messo a disposizione una monta a scelta tra Archipenko (Kingmambo) e Sir Percy (Mark of Esteem) per il team del vincitore. Ha vinto Rivabella (Iron Mask) per Velia Mancini, una tre anni agli ordini di Giovanni Cassanelli, che con in sella Giuseppe Ercegovic (prima Listed in carriera vinta) ha dato un colpo di coda degno di uno scorpione, ed ha tenuto a bada Wedding Fair (Oratorio), fuggita in avanti e quasi intangibile, mentre la lotta per il terzo ha lasciato la parità tra Lisa's Strong (Kalanisi) e Reyal (Altieri). 

domenica 13 novembre 2011

MircoSan in Giappone. E' cominciata l'avventura. Snow Fairy replica a Kyoto e vince la QEII Commemorative Cup

Domenica scorsa, dopo la disputa del Roma, Mirco Demuro ha saluto il 2011 in Italia e si è immerso completamente nell'avventura Giapponese fino a fine anno. Questa mattina, ora italiana, subito un impegno severo nelle Queen Elizabeth II Commemorative Cup (Grade 1) (3yo+ Fillies & Mares) sull'erba di Kyoto, ma nulla ha potuto in sella all'outsider Saint Emilion (Zenno Rob Roy) terminata ultima e mai un fattore nella corsa. 
Ma c'era tanta qualità ed era dura, tanto che a vincere è stata Snow Fairy (Intikhab) per la seconda volta consecutiva dopo lo scorso anno. La cavalla allenata da Ed Dunlop e montata da Ryan Moore ha completato il percorso attuando una progressione efficace filtrando per vie interne e mostrando uno speed notevole ed un gran tempismo del suo interprete, confermando che da queste parti è una campionessa notevole. Ha avuto una stagione lunga, piazzata nelle British e Irish Champion Stakes e nell'Arco, ma è rimasta bella fresca per vincere la QEII Commemorative Cup G1 per una testa, in 2m 11.60. Prossimo obiettivo, la Japan Cup G1 del 27 Novembre prossimo. VIDEO CORSA QUI: http://www.youtube.com/watch?v=pomeeTTE22Q
Le QEII Commemorative Stakes G1 è una corsa che ha fatto concorrenza al Filly & Mare Turf G1 in USA della scorsa settimana, in campo c'erano anche altre individualità di spicco come Aventura (Jungle Pocket), reduce da tre vittorie a seguire ed arrivata seconda di poco oggi, Apapane (King Kamehameha) terza, Italian Red (Neo Universe), figlia di Bardonecchia (Indian Ridge), che è terminata 9°, poi Reve d'Essor (Agnes Tachyon) 10°, e 11° è finita Erin Court (Durandal e Erin Bird (Bluebird). Solo 16° Dancing Rain (Danehill Dancer), che aveva pescato il 14 di steccato, brutto per una che deve correre in avanti, ed aveva molto speed dentro. 
Ultimo come detto, Mirco Demuro, il quale comunque ha colpito nel weekend per ben tre volte. Nella prima giornata a Kyoto ha montato in 8 corse, ha vinto una corsa su Manaus (Daiwa Major) e di è piazzato in due occasioni. 
Domenica mattina, sempre a Kyoto, ha montato in 8 prove, ed ha vinto in due occasioni. Una in sella a Nierembergia (Agnes Tachyon e Silver Cup (Almutawakel), la vincitrice del Regina Elena nel 2005) ed un'altra in coppia con Brightline (Fuji Kiseki). Ha poi ottenuto un secondo ed un terzo posto, per un totale trasferta che parla di 16 corse, 3 vittorie e 4 piazzamenti. 
Lo scorso 12 Novembre ottenuto la licenza temporanea fino al 31 dicembre presso il proprietario di riferimento Chizu Yoshida, che collabora con l'allenatore Ryuji Okubo presso il JRA Ritto Training Center.

News dall'Oceania. Plante Rock vince le 1000 Ghinee NZ

Qualche spunto dall'Australia, visto che si è corso un pò dappertutto nel continente Oceanico. Fastnet Rock (Danehill) ha avuto il suo 8° vincitore di G1 grazie a Planet Rock che ha spazzato via la concorrenza nelle New Zealand 1,000 Guineas che sono andare in scena sotto la pioggia battente, e su terreno pesante, a Riccarton in Nuova Zelanda appunto. Planet Rock ha avuto vita abbastanza facile sin dalla partenza, perchè  la favorita dell'antepost Anabandana (Anabaa), è stata ritirata proprio in seguito del fatto che il terreno è rimasto pesantissimo. Anabandana era finita seconda di Pop ‘N’ Rock (altro Fastnet Rock) nelle 2000 Ghinee Neozelandesi G1 della settimana scorsa.
Planet Rock, con la vetrap tolta, vince le
1000 Ghinee NZ
Parliamo della vincitrice. Era la prima vittoria di Stakes per Planet Rock, che vanta 3 vittorie e 4 piazzamenti in sette uscite, per un bottino di carriera che parla di NZ$278,975. Più o meno quanto era stata pagata (NZ$290,000) dal Wellfield Lodge alle New Zealand Bloodstock Premier Yearling Sale del 2010. Si tratta del primo prodotto di Akris (Zabeel), mezza sorella di vincitori di una discreta famiglia Australiana. 
Il padre Fastnet Rock (Danehill) ha goduto di una stagione strepitosa: Solo nella scorsa settimana ha avuto in Atlantic Jewel la vincitrice delle 1000 Ghinee Australiane, ed in Mosheen la vincitrice per 9 lunghezze delle VRC Oaks. Buona notizia per gli allevatori Europei che gli hanno affidato le proprie fattrici quest'anno, ed i primi prodotti nati sono stati registrati proprio in questo 2011. 
Curiosità: Zabeel, broodmare sire di Planet Rock, è un figlio di Sir Tristram (Sir Ivor) ed in questa primavera (australiana) i 4 G1 che si sono disputato vantano nel sangue dei vincitori, non solo la paternità di Fastnet Rock (Danehill), ma soprattutto il sangue di Sir Tristram nella famiglia femminile. Atlantic Jewel e Planet Rock sono prodotti di madri figlie di Zabeel, Pop ‘N’ Rock è anch'esso prodotto di una figlia di Sir Tristram, mentre la seconda mamma di Mosheen è figlia di Kaapstad, da Sir Tristram appunto.
A Sandown, in Australia, si è corso anche lo Zipping Sandown Classic G2 sul miglio e mezzo di Sandown AUS ed era la consolazione della Melbourne Cup G1 ed ha vinto Americain (Dynaformer) uno che la Melbourne Cup l'ha vinta nel 2010, mentre quest'anno era terminato al quarto posto.

Mandean vince il Criterium de Saint Cloud

Da quando è stato promosso a G1, nel 1987, il Criterium de Saint Cloud ha raramente lanciato cavalli in grado di confermarsi a livello di elite europea. Sarà perchè i 2000 metri spesso su terreno pesante, sono molto selettivi per cavalli che in fondo sono in fase di crescita. Solo Fame And Glory (Montjeu) qualche anno fa, è stato in grado di confermarsi a buonissimi livelli. Questo è il G1 che chiude la stagione europea, nel pomeriggio di sabato ha vinto Mandaean, il primo figlio del first crop sire Manduro (Monsun) a vincere in G1. Sempre in avanti prominente, il portacolori di Godolphin Francia (Giubba sabbia), e dunque in trainingg da Andre Fabre, ha mantenuto l'imbattibilità nonostante abbia mostrato anche qualche limite d'esperienza sbandando leggermente nella fase conclusiva, sotto la spinta di Maxime Guyon, battendo gli altri imbattuti, fino a quel momento, Brocottes (Lando) e Tai Chi (High Chaparral). Allevato dal Darley, Mandaean è mezzo fratello di Wavering (Refuse To Bend) vincitrice quest'anno del Prix Saint-Alary G1. Dunque, la madre di entrambi è Summertime Legacy (Darshaan), vincitrice di G3 in Francia da puledra, e piazzata anch'essa di Prix Saint-Alary. Ha uno yearling fratello pieno di Mandaean, un foal da Halling (Diesis) ed è gravida di New Approach (Galileo), tutti stalloni di casa Darley. Manduro è stato Horse of the Year e World Champion racehorse nel 2007 per le vittorie nel Prix Jacques Le Marois, nelle Prince Of Wales’s Stakes e Prix d’Ispahan, molto tardivo ma dotato di grandissima classe. Corse anche il Premio Roma G1 ma non era ancora maturo, prima di esplodere nella stagione successiva e collezionare una serie di successi a ripetizione. Sarebbe stato il favorito dell'Arc de Triomphe G1 (quello vinto da Dylan Thomas) ma si infortunò subito dopo la disputa del Foy G2 vittorioso. In razza ha prodotto una serie di puledri interessanti, Bonfire per esempio si è piazzato terzo nel Criterium International G1, Kolonel è imbattuto in Germania, e Miss Manduro è imbattuta in Italia dopo il debutto di Agnano qualche giorno fa, capitalizzato per 13 lunghezze di margine.
Manduro funziona per €10,000 al Kildangan Stud in Irlanda. 

venerdì 11 novembre 2011

Lotta al doping. Nuova iniziativa di MondoTurf

Una piccola aggiunta per gli utenti di MONDOTURF, in linea con gli intenti di trasparenza che l'ippica (e noi, in prima linea) insegue ed inseguiamo. 
Di seguito pubblichiamo il link dove periodicamente vengono ufficializzate e riportate le informazioni relative ai casi di positività ai controlli delle sostanze proibite al termine delle seconde analisi, ufficializzati da UNIRELAB. Con questo non vogliamo "incolpare" qualcuno in particolare, ma anzi far si che ci sia trasparenza in tutto quello che accade nel nostro settore. 
La lista completa degli ultimi mesi, cliccando a questo indirizzo: http://www.unirelab.com/upload/pubblicati_pos/Positivi_4_11_2011.pdf
Dopo aver cliccato sull'indirizzo, si aprirà un nuovo documento in PDF di 34 pagine, con il dossier che parte dal 2007 (pagina 1) ed arriva fino all'ultima pagina (pagina 34) per leggere di tutti casi di doping tra trotto e galoppo, aggiornati all'ultima modifica del 4 Novembre 2011, con la data della corsa, il nome del premio e la sostanza scovata.
Con la speranza che l'iniziativa sia gradita.

martedì 8 novembre 2011

Classifica Stalloni in Europa al 8 Novembre. Dominio Galileo

Di seguito pubblichiamo la Classifica degli stalloni in Europa fino a questo scorcio di stagione ma riguardante tutto il 2011, e li ordiniamo grazie al patrocinio di EBN e GoldMine, per il totale delle somme vinte dalla progenie quest'anno. Comanda come capita spesso in questi ultimi anni Galileo (Sadler's Wells), perennial top sire in Europa, con i suoi 114 vincitori di cui 19 in black type che hanno conquistato oltre £7 milioni in somme vinte. Ma non solo, molto alta la percentuale dei vincitori per cavalli che hanno corso, del 40% circa. 
Proprio di quest'ultima percentuale, ancora più alto è il valore del secondo in ordine di prizemoney, ovvero quel Montjeu (Sadler's Wells) che quest'anno si è riscoperto un padre di campioni dopo un lieve periodo di appannamento. I suoi prodotti hanno vinto circa £4 milioni, quasi la metà dei prodotti di Galileo, come potete notare. Questi primi due funzionano al Coolmore in Irlanda rispettivamente per un tasso di €250,000 e di €90,000 anche se si celano sotto la dicitura privata. Ma sono quelli i prezzi che chiedono, a lista chiusa peraltro. 
Il terzo è Oasis Dream (Green Deser) e quarto Dansili (Danehill), e questi meritano una menzione particolare rispetto ai primi due perchè sono leadership conquistate a suo di conferme, non essendo partiti con lo stesso book di fattrici dei loro vversari in razza che lo precedono. Dansili funziona in Inghilterra al Juddmonte ad un tasso di monta sui €65,000 in condizione Special Live Foal e percentuale di winners to runner del 45%. Un affarone, a quel prezzo (Notizia dell'ultim'ora, tasso aumentato a £75,000). Mentre Oasis Dream ancora più in alto, sempre Juddmonte, un suo salto costa £85,000 e passa la paura. Ma garanzia nel risultato, anche nel mercato
Quinto in classifica sale dove da tanto non lo trovavamo Lomitas (Niniski) ma per il tedescone una spinta decisiva l'ha data la splendida stagione di Danedream, arrivata a vincere l'Arco ed in lizza per correre la Japan Cup fra qualche settimana. Potrà spingere ancora più in alto il nome del padre, purtroppo scomparso recentemente. Sesto una certezza come High Chaparral (Sadler's Wells) che ha in So You Think e tutta una serie di fortissimi performer la miglior pubblicità per se stesso. In Europa funziona ancora ad un tasso accessibile (circa €25,000) mentre in Australia prendere una sua monta è diventato raro come un pino della Tasmania.
La lista complessiva, qui a lato. Cliccando si aprirà la schermata intera.